Se si concorda sul fatto che rientra nel principio di arte ogni forma di espressione umana capace di suscitare emozioni anche non sempre comprensibili, direi che a buon diritto anche la letteratura debba rientrare tra le forme dell’arte.
Via…
L’ ignoto scrittore, vagando nel tutto, trasporta il suo mondo con tutto il suo scritto.
Lui sente e si ascolta, si ascolta e rimbrotta, la coscienza gli parla e fa fusa da gatta.
Che sia penna o tastiera, matita o quel dito, qualunque strumento, se deve, sia usato.
Divulgare emozioni è cosa ambiziosa per mente provata quand’ è assai oziosa.
Si ferma, ci pensa, poi scrive, si ferma.
Il concetto è assai ardito, va scritto con calma.
I pensieri si scontrano, le parole si armano, se non trovan pace, sarà nero di pece.
Il sollievo è assoluto se il periodo è compiuto, è un bambino felice lo scrittore ch’è in pace.
Se emozione non coglie? Fatica buttata!
E per l’ autostima è gran brutta nottata.
Filastrocca di scrittore, dell’artista e del lettore, un pensiero o riflessione, questo è il sogno di un autore.
ROViRO’