Oggi intervisto per il Corriere dello Spettacolo Florenc Banushi. Nasce a Durres (Durazzo) in Albania l’11 Settembre 1987 ma cresce in Berat. All’età di 5 anni muore improvvisamente suo papà e Florenc resta profondamente segnato dal dolore poiché per un bambino così piccolo è difficile accettare una perdita così grande. Con la speranza di una vita migliore e il sogno di diventare calciatore nel 2006 arriva in Italia ma col passare del tempo questo sogno svanisce. Anno dopo anno aumenta invece il desiderio di scrivere e cantare la sua prima canzone in onore del suo amato papà e finalmente nel 2020 debutta con un inedito come cantautore proprio con “Nei miei ricordi” (versione italiana) e “Ne Kujtimet e mia” (versione albanese) dedicata a suo papà Ismail. Il 10 Ottobre 2020 pubblica il secondo singolo, “Vive Chi Muore” (versione italiana) – “Stop Racismit” (versione albanese), un pezzo rap sul tema dell’integrazione fra le diverse culture e dell’inutilità della violenza per risolvere divergenze di idee e problemi. Il 27 Febbraio 2021 esce il terzo singolo, “Solo Tu”, una canzone pop dedicata alla mamma di Florenc e a tutte le mamme. Il 22 Maggio 2021 pubblica il quarto singolo “Faje” in lingua albanese, una canzone d’amore grintosa dal ritmo coinvolgente. Il 31 Luglio 2021 esce il quinto singolo “Io e Te”, un brano dance fresco ed energico tutto da ballare. Il 6 Gennaio 2022 esce il sesto singolo “Vallzo”, un brano in lingua albanese, pop, sull’amore e l’importanza di avere accanto a sé la persona giusta. Il 28 Febbraio 2022 esce “Balla”, settimo singolo che parla dell’apprezzamento della quotidianità e il ritorno alla normalità dopo un periodo che ha messo a dura prova tutto il mondo. Il medesimo brano si trova in radio dal 4 marzo.
Ciao Florenc, bentrovato al Corriere dello Spettacolo. Ti voglio fare i miei complimenti per tutte le tue canzoni. Parliamo subito del tuo nuovo singolo, una canzone dai toni positivi. Parlami di “Balla”?
Balla è una canzone dai toni positivi, è un grazie alla vita, un apprezzamento, una sentita riconoscenza a quello che abbiamo e che tante volte non apprezziamo e che diamo per scontato. Balla parla del lento e graduale ritorno alla normalità, della vita di tutti i giorni dopo il lungo periodo di restrizioni che abbiamo subito a causa della pandemia. Siamo stati privati delle nostre sicurezze, delle nostre certezze, di quelle cose piccole ma essenziali che davano un senso alla vita stessa e soprattutto siamo stati privati del nostro bene più grande: la libertà. Ed è proprio quando le cose ci vengono tolte che ne se capisce il vero valore e l’immensa importanza e con questa canzone ho proprio voluto esprimere questi concetti.
Balla è accompagnata da un videoclip girato a Portese (BS) sul Lago di Garda. L’idea è nata ispirandosi al testo della canzone che parla del graduale ritorno alla libertà e alla normalità dopo un periodo di isolamento forzato che tutti abbiamo vissuto. Sei un’artista che nelle sue canzoni tratta temi di vita – i sentimenti, i valori, i rapporti umani – in un modo profondo. Come nasce questa esigenza di trattare i temi e sentimenti che porti nelle tue canzoni?
Le mie canzoni nascono dalle mie emozioni, dai miei sentimenti e dai miei valori. Scrivo e interpreto canzoni che per me abbiano un senso ed un significato vero ed autentico perché solo in questo modo posso dargli vita e passare a mia volta un’emozione a chi le ascolta. Ogni canzone ha una sua storia, una sua anima, un suo messaggio ed è importante per me che non siano solo parole ma devono essere portatrici di un messaggio, di un ricordo, di un sorriso o di una lacrima, devono lasciare una sensazione, un’impressione, come un’orma sulla sabbia.
Cosa ti dicono le persone che seguono le tue canzoni?
Come tutti gli artisti ho chi mi apprezza e chi no. Non si può piacere a tutti, non si può assecondare i gusti di tutti ma sono solo all’inizio del mio percorso musicale, so di avere ancora molto da dare e spero che potrò avere un seguito sempre maggiore. Chi mi conosce e mi segue apprezza il mio lavoro e io ne sono molto grato perché per un artista essere appoggiato e benvoluto è molto importante.
L’ultima domanda che ti faccio è sul presente. Farai un disco?
In questo momento sto lavorando a due nuovi progetti e sì… a breve farò un disco che unirà tutti i miei singoli.
Grazie per il tuo tempo e un caro saluto.
Giuseppe Sanfilippo