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56° Festival teatrale di Borgio Verezzi: dall’8 luglio al 16 agosto 14 spettacoli, soprattutto Prime nazionali

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Savona. Inizierà l’8 luglio e si concluderà il 16 agosto la 56ma edizione del Festival teatrale di Borgio Verezzi, quest’anno dedicata “alla Pace nel mondo” con la speranza, afferma il direttore artistico Stefano Delfino, “che, quando comincerà il Festival, il conflitto in Ucraina sia terminato. Ma anche se così non fosse, a maggior ragione la dedica vuole ribadire l’inconciliabilità tra la cultura e la guerra”.

La conferenza stampa che si è tenuta a Savona martedì 29 marzo, presso la Camera di Commercio delle Riviere liguri, ha visto avvicendarsi al microfono anche il sindaco di Borgio, Renato Dacquino, il presidente dell’ente camerale, Enrico Lupi, il consigliere di Borgio con delega al commercio, Mattia Rolando, il presidente dell’associazione Vivere Verezzi, Lorenzo Bergallo e, in collegamento on line, i registi e attori Gabriele Pignotta, Alberto Gagnarli e Piji Siciliani.

Norma Rosso, dell’ufficio stampa del Festival, ha dato subito la parola al Primo cittadino, che ha calcato sull’importanza di una Rassegna giunta alla sua 56ma edizione che è “molto più di uno spettacolo, un evento che mette in comunicazione Borgio Verezzi con tutta l’Italia”. Non a caso questa riunione si svolge in Camera di Commercio, ha dichiarato, perché le serate in piazzetta Sant’Agostino hanno forte legame con le attività che si sviluppano sul territorio. Un Festival che non è solo una somma di eventi, ma aggrega la cultura a quello spirito di coraggio necessario per portare avanti una manifestazione così impegnativa. Se la voce della Rassegna si fa sentire, ad avvantaggiarsi è tutta la comunità ligure. “Un paese di 2.200 abitanti che, con il Festival, fa ‘rumore’ in tutta Italia e genera valore”, ha sintetizzato.

Il direttore artistico Delfino ha illustrato una Piazzetta che si illuminerà sotto le stelle dall’8 luglio all’11 agosto, con tredici eventi. A seguire, sotto Ferragosto, uno spettacolo nelle grotte che finalmente riapriranno agli eventi teatrali. Queste le tematiche che saranno affrontate: dinamiche familiari e di coppia sviscerate in ‘modo brillante’, una panoramica sulla drammaturgia internazionale (dalla Nuova Zelanda al Canada), e serate che si rifaranno ai testi originali di film importanti. Si è soffermato sulla dedica, interrogandosi se sia scontato parlare di “Pace nel mondo”. Inevitabile, si è risposto, visto che il Festival nasce proprio in concomitanza con la guerra.

Delfino annuncia il ritorno sul palco, il 16 luglio, del musicista Luigi Siciliani, in arte Piji, che è ideatore e regista di “No wags. Il calcio (non) è uno sport per signorine”, così tanto apprezzato con la sua band in “Non si uccidono così anche i cavalli?” nell’estate 2019. Il testo odierno parlerà di calcio al femminile, con un’insolita angolazione sul maschilismo. Il direttore artistico calca sulla concomitanza che “a luglio ci saranno i campionati europei di calcio femminile e lo spettacolo andrà in scena un giorno prima della terza partita della squadra italiana nel girone di eliminazione”.

Poi, nelle “grotte più colorate d’Italia”, le grotte Valdemino, ci sarà una delle tante prime nazionali: “La storia straordinaria di Arthur Gordon Pym”, liberamente tratta dal “Racconto di Arthur Gordon Pym” di Edgar Allan Poe, “per vivere emozioni tra stalattiti e stalagmiti, in un posto dove ci sono 16° costanti d’estate e d’inverno. Un ‘dramma marino’ che si sviluppa anche grazie al contributo di un paio di istituti scolastici della provincia”.

“Singolare coincidenza – ha aggiunto Delfino – che questa sera riprenda la tournée in Veneto di ‘Tre uomini e una culla’, proprio quello spettacolo che la Camera di Commercio premierà quest’estate e che nell’agosto 2021 ha registrato tre serate di sold out”, per poi specificare che il riconoscimento camerale non tiene conto solo del numero di spettatori ma di una sommatoria di ragioni, tra cui l’eco che il titolo ha avuto sui media, la qualità dell’evento, il gradimento del pubblico… Tutte considerazioni che portano alla promozione della manifestazione, del Comune e del territorio del Ponente.

Un discorso ripreso dal presidente camerale Lupi nel suo intervento, che rimarca la sua soddisfazione per il sostegno alla manifestazione che l’ente “ha contribuito a far crescere”: di pari passo è migliorata l’offerta del mondo della ristorazione, e pure il suo livello e la sua qualità, così come l’ospitalità e l’accoglienza in generale, elevando il livello dell’attrattiva turistica oltre il territorio. “Sostenere le imprese e l’economia è il successo del Festival”, ha affermato Lupi, che ha così concluso: “Nonostante le difficoltà economiche la Rassegna deve diventare sempre più nazionale e internazionale. Ma le istituzioni devono riconoscere questo Festival come momento di valore, al pari di altri Festival”.

L’intervento di Piji, in collegamento on line, ci riporta all’attualità di quanto accaduto alla consegna degli ultimi premi Oscar, e a quel momento imbarazzante che vede un comico fare una battuta infelice sulla malattia di una persona e riceve un ceffone dal marito. “Episodio cavernicolo”, lo qualifica il musicista, con Jada Pinkett Smith “che non ha mai parlato né prima né dopo”. E se il teatro consente di “trattare argomenti anche importanti con una chiave di leggerezza”, perché non affrontare il tema del maschilismo? “No wags” è un testo che indaga su tematiche profonde che investono uno sport, e si allarga quindi a tutte le discipline, profondamente maschiliste, perché in ogni sport la femmina è considerata dilettante. “Nonostante i risultati storici di oggi”, afferma il regista, non c’è uguaglianza neppure nella paga. “È arrivato per noi il momento di essere femministi”, conclude tratteggiando una pièce con storie legate al tifo femminile e storie di sport giocato.

Lo spettacolo di Edgar Allan Poe sarebbe dovuto andare in scena nelle grotte ben due estati fa. “Poi rinviato causa Covid”, ci ricorda il regista Gagnarli. Una trama d’avventura famosa tanto che il libro compare anche in un quadro di Magritte, ‘La Reproduction Interdite’ del 1937. La messa in scena si avvale della drammaturgia di Marco Badi, con Michele Carli e Simonetta Potolicchio, musiche di Paolo Casa, impanto scenico e burattini del liceo artistico Giordano Bruno di Albenga (direzione di Pietro Marchese e Arianna Rossello), costumi del Laboratorio dei Coribanti del Liceo Chiabrera-Martini di Savona. “Lo sviluppo del testo avverrà come teatro di figura, perché gli attori dialogheranno con i burattini, una delle poche volte, se non l’unica, in cui sul palco questo succede”. Previste una prima e sette repliche in quattro giorni (due edizioni la sera, alle 21 e alle 22.30).

Nel suo intervento, il consigliere comunale Rolando si sofferma sui due vocaboli, teatro e moda, che “richiamano, attraggono, comunicano e valorizzano” e il suo lavoro sarà rendere evidenti i benefici economici che scaturiscono dalla Rassegna, mentre il presidente Bergallo di ‘Vivere Verezzi’ ricorda che i suoi soci hanno collaborato con la manifestazione sin dalla nascita, e il nuovo direttivo “sta cercando nuove strategie” per vivere al meglio l’esperienza di “essere a teatro, in uno dei borghi più belli d’Italia”: un’opportunità, un volano da vivere tutto l’anno, perché il Festival racconta Verezzi e le sue eccellenze.

Laura Sergi

Nella foto: il presidente Lupi, il direttore artistico Delfino, il sindaco di Borgio Dacquino

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