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L’ORT al Mix. Come Radulovic si salvò grazie a Paganini

Data:

Cortona Mix Festival, Teatro Signorelli. Mercoledì 3 agosto 2016

Una serata a sprazzi quella di ieri al Teatro Signorelli, dove il buono si è confuso con momenti un po’ sottotono. Il concerto si apre sulle note dell’overture dalla “Märchen von der schönen Melusine” di Mendelssohn, a tratti dagli echi beethoveniani, preannunciando così il brano che chiuderà il programma, vale a dire “La Sinfonia n.7”. Ma prima di arrivare a quella il tragitto è lungo e bisogna passare dal citato Mendelssohn, ben interpretato dall’ORT e dal direttore Eiji Oue, e dal tanto atteso pezzo della serata: “Il Concerto per Violino e Orchestra” di Piotr Ilitch Tchaïkovski, dove assistiamo alla prova del solista Nemanja Radulovic, che si presenta sul palco con il suo lungo capello riccio e vestito a mo’ di cavallerizzo rockettaro, coi lunghi stivali che circondano pantaloni aderenti. Un bel tandem con Oue, se si pensa che quest’ultimo ha invece optato per una giacca da prestigiatore luccicante. A parte queste curiosità, merita invece parlare dell’impresa musicale, dove il violinista dimostra le sue eccellenti capacità tecniche, stupendoci in particolar modo in quei frangenti dove l’esecuzione diventa più virtuosistica ed aggressiva, cadendo invece in quei momenti – come l’intero secondo movimento – dove il virtuosismo dovrebbe lasciare spazio alla musicalità e al lirismo: qui il violinismo di Radulovic diventa meccanico e affettato, non riuscendo a trasmetterci tutta l’emozionalità e la passionalità del compositore russo.

Radulovic_Corriere_dello_Spettacolo_MixOue, da parte sua, con movenze che a volte sembrano prese in prestito dal kung fu o da qualche film hollywoodiano (ma non è nipponico?), non riesce a imprimere quell’energia necessaria all’orchestra per sopperire alla mancanza solistica, ma, anzi, spesso e volentieri si disinteressa completamente dell’organico e preferisce dirigere il solo Radulovic, guardandolo negli occhi. In definitiva si è trattato dunque di un “Concerto per Violino” in parte stimolante in parte faticoso e stanco, mancando in certi frangenti della sua indispensabile ardenza emotiva. Durante il brano abbiamo assistito a un piccolo incidente, in cui il violinista ha dimostrato tutta la sua professionalità ed è per questo che si merita il nostro plauso, quando, improvvisamente, il suo violino si è scordato ed è stato costretto letteralmente a strappare di mano quello del primo violino, con il quale ha suonato finché non è stato possibile restituirgli il suo. Mirabile in questo caso, come del resto mirabile nel fuoriprogramma, quando finalmente Radulovic, sentendosi libero di esprimersi – su Tchaïkovski era stato a volte un po’ legato – prende il suo strumento e ci lascia letteralmente senza fiato con delle variazioni sul 24° Capriccio di Paganini, eseguite con grande espressività e con tecnica superba (d’altra parte ricordiamo che il suo ultimo cd pubblicato con la Deutche Grammophon è proprio “Paganini Fantasy”, un repertorio che conosce bene e che si capisce che sente veramente suo). Il musicista esce tra gli applausi generali e dopo una pausa l’Orchestra della Toscana torna sul palcoscenico per concludere con la “Sinfonia n.7” di Beethoven. Il primo movimento risente ancora un po’ della fiacchezza alla quale abbiamo assistito in Tchaïkovski, ma andando avanti Oue si risveglia dalla sua dimensione di eccessiva sofisticatezza e comincia a scaldarsi insieme all’Orchestra. È per questo che dall’inizio del secondo movimento in poi, non appena ascoltiamo l’introduzione del tema da parte dei contrabbassi, capiamo che qualcosa è cambiato. Infatti dal quel momento in poi l’esecuzione della Sinfonia diventa un trionfo, che può essere portato a termine nel migliore dei modi, facendoci assaporare la forza e l’intensità beethoveniane.

Stefano Duranti Poccetti

Direttore: Iji Oue
Violino solista: Nemanja Radulovic
Con l’Orchestra Regionale della Toscana
Märchen von der schönen Melusine (Il Racconto della Bella Melusina), op. 32, overture, di Felix Mendelssohn-Bartholdy
Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35 (Allegro Moderato-Andante-Finale Allegro Vivacissimo), di Piotr Ilitch Tchaïkovski
Sinfonia numero 7 in la maggiore op. 92 (Poco Sostenuto-Vivace-Allegretto-Presto-Allegro con Brio) di Ludwig van Beethoven

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