OGGI PARLIAMO DI… PASTA! 

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Ci sono persone che non possono farne a meno… altri invece preferiscono evitare di mangiarla. Si tratta del primo piatto, la pasta. Come ben sapete è un elemento indispensabile per noi italiani… la dieta mediterranea… impone, poi bisognerà fare i conti con la bilancia… e guarda caso, le donne con la cosiddetta “prova costume”. Pensandoci col senno di poi, basterebbe mangiarne il quantitativo minimo per non incorrere in queste situazioni. In Italia, abbiamo molteplici varietà di pasta, quella per i sughi abitualmente si adoperano gli spaghetti ma anche le penne o similari si abbina con successo, quella media ed infine la corta per il brodo o da farcire con un buon ripieno. Se invece desiderassimo mangiarla in brodo potremmo usare sempre lo spaghetto aggiungendo a fine cottura un uovo, prezzemolo tritato e un’abbondante “grattata di parmigiano” spolverando il tutto con del pepe.

Parlando di pasta di grano quella che una volta si stendeva su fili ad asciugare, pare che i primi a cucinarla e importarla nel nostro paese furono gli arabi ma è difficile affermarlo con la sicurezza di non sbagliare. Si sa invece che nell’Alto Medioevo i contadini con le frattaglie del maiale (giacché le parti nobili erano destinate alla Signoria del Feudo), riempiva con quel che gli restava una sfoglia di pasta facendone un raviolone. Dalle Americhe con la sua scoperta, importarono patate e la pianta del pomodoro, la quale venne usata inizialmente come ornamento, soltanto con il girare le lancette del tempo si arrivò al sugo alla spagnola accompagnando la pasta, malgrado la povera e bistrattata forchetta fosse stata già inventata non come la conosciamo oggi…

Per vederla con gli occhi odierni, dovette superare una serie di ostacoli, prima di affermarsi definitivamente. Ci vollero parecchi lustri, alla fine riuscì a vincere, modificandosi dai due rebbi in origine, poi tre ed infine quattro, insieme a tutte le altre varianti che conosciamo.

Perché abbiamo scritto “povera e bistrattata” semplicissimo… poiché la Chiesa, la definì un oggetto “Sulfureo” mettendolo al bando additandolo come uno strumento diabolico a uso esclusivo del demonio.

Curiosità, lo sapevate che esistono in Italia tra pasta fresca ripiene e asciutte circa milleseicento tipi. Per sfatare la provenienza non venne esportata dalla Cina da Marco Polo… già nella Sicilia araba si consumava intorno all’anno mille. Il primo impasto fatto dal genere umano a forma di fili, descritto dal geografo arabo Edrisi, si mangiava con le mani… impastando acqua e farina con i piedi. Il consumo in Italia supera il milione e mezzo di tonnellate all’anno, sorprendente è sapere che la pasta fu al centro di una religione: Il Pastafarianesimo. Istituita da Bobby Henderson come segno di protesta in cui l’universo sarebbe anch’esso creato da un’entità chiamata il prodigioso spaghetto volante… un mostro dai lunghi tentacoli di spaghetti e occhi fatti di polpette… Se desiderate approfondire l’argomento è consigliabile consultare il sito ufficiale della “Chiesa Pastafariana…

 Daniele Giordano

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