L’AMICIZIA DI 5 RAGAZZE CON LE LORO CONFIDENZE, LITI E SPERANZE ESISTENZIALI AL GOLDEN. NELLA LUDOTECA SI GIOCA METAFORICAMENTE CON LE PAROLE E SI MANGIANO CORNETTI IN TABU’

Data:

Dal 27 APRILE all’8 MAGGIO 2022 al Teatro Golden di Roma

Lo spazio culturale di via Taranto sta chiudendo la stagione con uno spettacolo giovanile esuberante , vivace ed allegro, ma venato da una sottile linea di triste amarezza e problemi di sviluppo organico, formazione della personalità, tratto dal testo di  Alessandro Bonanni che s’avvale della colonna sonora armoniosa e melodica composta da Serena Mente. L’azione si svolge all’interno d’una ludoteca per bambini in cui 5 assistenti d’infanzia s’incontrano tra loro e si dilettano  quattro volte nel corso d’un anno, ciascuna con una sua storia, il suo “background” familiare e le proprie aspirazioni sentimentali, speranze di riuscita e turbe psichiche legate particolarmente al loro peso forma, conoscendosi da più di 20 anni ed unite da un segreto pedagogico che  si svelerà solo alla fine. Dunque è apparentemente un teatro dialogico e narrativo, ma contiene profonde verità che tengono avvinto l’interesse dello spettatore e lo fanno riflettere sul suo vissuto e sul fatto che spesso è utile ritrovarsi tra amici e colleghi di lavoro non solo per rinnovare il vincolo sodale, bensì anche per ascoltare le vicende dei nostri conoscenti e  per vedere se ci possiamo scambiare dei consigli, suggerimenti, mettere a frutto e far tesoro dell’esperienze degli altri. Le giovani infatti parlano apertamente tra di loro,  danno pareri ed ammonimenti alle altre, tuttavia la relazione di fondo che l’unisce consente  loro di dirsele pure senza pudore e ritegno, rimproverandosi ciò che sembra loro sbagliato ;  per esempio, ad Alice imputano d’essere bulimica ed avere i fianchi troppo spessi ed a Sofia di farsi imporre la volontà del luogo matrimoniale dal fidanzato Massimo  che ha scelto una grotta naturale, dove si rischia che vi siano dei pipistrelli.  La prima è impersonata d Lorenza Giacometti che è tenera e sensibile, tuttavia poi prevalgono le sue negatività ovvero la gola ed il pettegolezzo, mentre la seconda più minuta è incarnata da Lorenza Sacchetto, che cerca di convincere le altre che lei non è uno strumento nelle mani del suo lui, che sta per diventare l’altra metà come legittimo consorte. Chi invece è delusa dalla vita e scoraggiata sul piano dell’amore è Viola, nei cui panni si cala con timidezza ed introversione, l’agile e slanciata Noemi Sferlazza che non sa tenere i suoi amanti per più di tre giorni ed ora è impegnata al cellulare con il nuovo spasimante Marco, che sta aspettando d’incontrare con ansiosa trepidazione. Divagando sulle loro problematiche interiori e fisiche, sui complessi psicologici, sulla possibilità di realizzare o meno le loro ventilate prospettive, passano il tempo con abbondanti e succulenti colazioni, si dilettano a giocare a “Taboo” che consiste nell’indovinare, stando in coppia ad un tavolino, i lemmi celati da espressioni, circonlocuzioni e perifrasi verbali, controllando le compagne il tempo ; poi si scontrano dialetticamente con epiteti volgari e grossolani, mentre Maria Luce, che è resa in maniera irruente da Giulia Di Turi, è la più sboccata con le sue amiche senza peli sulla lingua, derivando da un’estrazione sociale più modesta e plebea con il padre pensionato che sta quasi sempre davanti alla televisione con le cuffie alle orecchie, lasciando che la moglie e la suocera urlino a più non posso e che le torte della nonna in tanto caos, naturalmente, non siano artigianalmente buone. La quinta e più preparata intellettualmente è Ginevra con la recitazione della brava, perché sobria e misurata nella scansione recitativa, Giulia Marinelli che è appena arrivata da uno dei suoi innumerevoli viaggi per l’approfondimento del suo scibile pluridisciplinare, l’amore per la Natura e lo studio comparato delle religioni. Il lavoro, veloce ed essenziale della durata di 90 minuti in un atto unico, alla fine ci palesa il lato più oscuro e sofferente con una di quei piccoli, che non compaiono nella ludoteca, di nome Michela che è costretta a letto appesa ad un tenue filo di speranza, costituendo la loro vera angoscia; al telefono si sente la voce della mamma che l’invita a casa con la torta con voce ferma ed interrogativa, quasi per esorcizzare il lancinante dolore che l’autore pone discretamente in risalto solo in conclusione per chi segue la pièce con attenta concentrazione. Questo epilogo si sposa bene allusivamente con la casa di Andrea che è l’attività benefica che il Golden porta avanti per i piccoli malati oncologici che hanno bisogno di venire a Roma per le loro operazioni e, nei casi più gravi, trapianti. Intanto è già pronto l’economico abbonamento a 5 spettacoli per il prossimo autunno, che  prevede 3 riprese di lavori già collaudati in altri teatri e 2 novità.

Giancarlo Lungarini  

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