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Fuori da venerdì 22 aprile il nuovo singolo di Moscardi dal titolo Fino in fondo

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Fuori da venerdì 22 aprile il nuovo singolo di Moscardi dal titolo Fino in fondo, un pezzo che si propone di trattare il tema dell’accettazione di se stessi in un mondo in cui l’immagine del singolo individuo è più che mai “pubblica”. Moscardi, con la collaborazione del suo amico e collega marasmo, cerca di alleggerire il peso dell’argomento, attraverso un brano pop dalle sfumature funk e rap.

Come ti presenteresti ai lettori che ti conoscono oggi per la prima volta?

Ciao, sono Francesco, ho 28 anni e ho i capelli rossi.
Moscardi prima di essere il mio nome d’arte è il mio cognome e l’ho scelto per ricordarmi delle mie radici che, nonostante i miei continui viaggi in giro per il mondo, sono piantate a Cagli (nell’entroterra marchigiano), dove sono nato e cresciuto.
Mi piace incontrare persone e condividere con loro la mia e le loro storie: è da qui che nascono le mie canzoni ed è lì che ritornano.

Quali sono i generi e gli artisti che hanno influenzato maggiormente il tuo modo di fare musica?

Le influenze artistiche ovviamente cambiano in base alle varie fasi della vita, ma se dovessi dare la colpa a qualcuno per avermi fatto innamorare per primo delle canzoni direi sicuramente James Taylor. Poi i cantautori italiani, da De Andrè a Franco126 passando per Jovanotti e Niccolò Fabi, mi hanno fatto appassionare della scrittura e delle parole.

Chi è il tuo “ascoltatore ideale” e, in particolare, chi è l’ascoltatore ideale di “Fino in Fondo”?

Non credo ci sia un ascoltatore ideale per la mia musica, anzi, spero che ognuno possa trovare nelle mia canzoni una piccola parte di sé.
Paradossalmente, l’ascoltatore ideale di “Fino in fondo” sarei io, che ancora non ho imparato ad accettarmi del tutto e continuo a litigare con me stesso!

Vuoi parlarci di qualche esperienza live particolarmente significativa?

Ce ne sarebbero tante da raccontare, forse una delle più particolari è stata il Jova Beach Party 2019.
Per me è stato come tornare bambino per qualche ora e, a ripensarci adesso, quel concerto ha chiuso un’epoca (quella pre-Covid). Chissà che la nuova non riparta proprio da lì..

Come continuerà il tuo percorso da ora in avanti?

Ad oggi non ho un piano ben preciso, ma sto continuando a seminare senza fretta in attesa di capire quando arriverà il momento giusto per raccogliere.

Cassandra Enriquez

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