A MUSO DURO SU RAI UNO CON FLAVIO INSINNA PER IMPARARE A GARDARE LA DISABILITÀ CON ALTRI OCCHI

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“Essere disabili significa essere degli artisti pronti a dipingere ogni giorno con dei colori diversi la propria vita. Significa inventare, creare, trovare soluzioni alternative per rappresentare la vita, invece di usare il solito pennello sulla solita tela, con i soliti colori. Essere disabili significa riuscire a vedere al di là dell’ orizzonte, non limitarsi ad osservare la realtà così come appare. La disabilità è un modo ingegnoso di vivere.”
e nel 2022 vedere con gli occhi e guardare con il cuore è l’unico modo nel per provare a sconfiggere la vera disabilità che altro non è che quella che abbiamo nella nostra testa. Si proprio così nella nostra testa visto che continuiamo a raggiungere grandi traguardi in campo tecnologico e purtroppo a regredire per quanto riguarda il lato umano. Vi siete mai chiesti cosa voglia dire per un diversamente abile riuscire a superare mettendo sempre testa, cuore, coraggio, forza di volontà e determinazione tutte le barriere architettoniche ? Credo proprio di no visto come continuano ad andare determinate cose, forse perché quando ci si trova ad avere a che fare con un disabile che riesce a vivere al 100 per 100, tutti gli altri” così detti normali” moralmente si sentono “togliere un pezzo” invece di darsi da fare come i portatori di handicap. Rai1 proprio per continuare a far riflettere il 16 maggio su Rai manderà in onda il film tv A muso duro, diretto da Marco Pontecorvo, con protagonista Flavio Insinna nei panni di Antonio Maglio, il medico e dirigente dell’INAIL che ha dedicato la sua intera vita al pieno recupero delle persone disabili. La storia vera di Maglio è fondamentale per la nascita delle Paralimpiadi. Si deve a lui e alla sua determinazione la prima Paralimpiade del mondo, disputata a Roma nel 1960. Oggi milioni di persone seguono con passione le gare Paralimpiche e si emozionano di fronte alle immagini degli atleti. E ciò lo dobbiamo in buona parte a Maglio. La sua lungimiranza, unita a impegno, passione e lungimiranza, ha fatto sì che la diversità motoria non fosse più sinonimo di confinamento nello sport e nella vita di tutti i giorni. Ma A muso duro è anche la storia dei ragazzi che a Villa Marina, il centro riabilitativo davanti al mare di Ostia, trovarono in Maglio molto più di un medico illuminato. …un padre. Molti di quei suoi ragazzi si sposarono. Qualcuno ebbe figli o li adottò. Si aprirono a una vita piena proprio quando una vita pensavano di non poterla più avere. “Maglio era un genio. Compra un piccolo peschereccio, progetta una carrucola per calare in mare i ragazzi e fargli fare il bagno. Diceva: “Dove sta scritto che un disabile non può sentire l’acqua del mare sulla pelle?”. Ha fatto tutto a livello altissimo, fino alle Paralimpiadi, ispirato dal dottor Guttmann che organizzava gare per i militari invalidi dopo la guerra. Una volta il disabile veniva lasciato al cronicario ingessato, con le piaghe. Al fianco di Insinna nei ruoli principali recitano attori del calibro di Paola Minaccioni (è Tiziana) e Claudia Vismara (è Stella). “Claudia aveva l’anima giusta per interpretare Stella. Combattiva, idealista ma anche dolce, con un viso e un portamento che erano giusti per quegli anni. Ma fortunatamente non solo in tv ci sono i “dott. Maglio”, ma anche nella vita di tutti i giorni come il “dott. Romano”, uno dei primi anni fa a studiare nei minimi dettagli le leggi che potessero permettere anche ai diversamente abili di poter contribuire alla crescita della loro città. Infine; se solo come diceva il grande ‘Gabriel García Márquez’, invece di vedere imparassimo a guardare, riusciremmo ad attraversare lo sguardo e a leggere tra le righe dell’anima , e finalmente a dare il giusto valore alle persone diversamente abili.

Clementina Leone

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