Dal 13 al 20 maggio 2022 al Teatro Carlo Felice di Genova
Al Carlo Felice di Genova, abbiamo assistito a una riedizione dell’opera verdiana con la bella regia del compianto Rolando Panerai, ripresa dalla brava Vivien Hewitt, che tra l’altro, abbiamo apprezzato, perché anche al turno domenicale ha voluto essere presente sul proscenio, unitamente al cast completo. Giustamente, dalla galleria, che è il nostro loggione, si è levato un “brava regista!”, che è stato un grido liberatorio, dopo le varie regie creative, a cui abbiamo dovuto assistere un po’ ovunque…
Parlare di un monumento come quest’ opera del genio di Busseto, rischia di portare a utilizzare luoghi comuni o a ripetere banalità. A noi, basta ricordare le parole di don Giussani, fine intenditore di musica lirica, il quale diceva che c’è più arte in “la donna è mobile”, che in tutto Wagner, aggiungendo , come era solito fare, perché in Verdi c’è ” il core”…
Tutti i grandi della musica ,a modo loro ,sono dei monumenti, ma, in Verdi, come in un altro grande, grandissimo, Mozart, c’è qualcosa in più! Effettivamente, è quel core, cui accennava don Giussani… Si può veramente asserire, che in Rigoletto, come in Traviata o nel Trovatore, non ci sia un solo attimo, in cui il genio pervada lo spartito musicale. E che spartito!
In questa edizione genovese, abbiamo apprezzato un giovane Duca, Giovanni Sala, perfettamente calato, anche fisicamente nel ruolo del giovane scapestrato. Eccezionale, la prova del baritono mongolo Enkhbat, che, con una voce possente, senza sbavature, ha reso un Rigoletto perfetto, anche scenicamente. Molto brava, Gilda, il giovane soprano Kamani, che ha duettato magnificamente col baritono, regalandoci, un bis…
La direzione d’orchestra era affidata a Jordi Bernacer, in sintonia con la nostra orchestra e con i cantanti.
Come sempre ,bravissimi i nostri coristi ,anche se, ancor costretti in mascherina chirurgica…Quando finirà questa farsa? Visto che sono tutti, come è giusto,- vaccinati.
II pubblico,come sempre, al turno C, il turno dei melomani, e’ stato caloroso e partecipe, con un bel gruppo di ragazzi delle scuole, molto ben educati ,dai loro docenti,perciò graditi…
Applausi a scena aperta,ripetuti,più volte,con ovazione finale. Un pomeriggio, che ci fa dire ancora una volta Viva Verdi! Con un consiglio alla direzione del Teatro….per favore,spostate il busto del cigno di Busseto ,e mettetelo nuovamente dov’era anni fa ,cioè nel grande foyer! Dove è ora ,è praticamente invisibile!