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CONTINUA LA RASSEGNA MUSICALE “FLUID” INTERNAZIONALE AI GIARDINI DELLA FILARMONICA

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I MELODICI E STRUGGENTI SUONI KLEZMER CON GABRIELE COEN ED IL SUO ECCELSO QUARTETTO

Pure quest’anno è stata mirabilmente organizzata e perfettamente curata la rassegna etnico sonora dei complessi ospiti dei tre continenti dell’Europa, Asia ed America Latina, iniziando con il gruppo italo – polacco “Giardino delle Delizie” che ha sciorinato un  variegato repertorio del Barocco seicentesco, andando dai compositori italo – tedeschi ed austriaci a quelli italiani. Domenica poi è stato ospite dei Giardini della Filarmonica il Quartetto del sassofonista e clarinettista Gabriele Coen , già ammirato all’Auditorium Parco della Musica, che ha deliziato gli spettatori presenti, per refrigerarsi con un po’ di fresco, con la tradizione Yddish rielaborata in una moderna versione jazzistica. Egli ha percorso un lungo itinerario andando dal Baltico ai Balcani, scendendo dal versante occidentale della “Zona di residenza” appartenente all’Impero Russo, come s’era definito nel ‘500 con la popolazione vichinga dei “Rus” con i quali Ivan “Il Terribile” voleva creare la “Terza Roma”, per poi giungere all’Ovest dell’Ucraina con Leopoli e la Moldavia di Chisinau, che fortunatamente è ancora libera. Era partito da Vilna, adesso capitale della Lituania, per   approdare successivamente a Kiev, alla martoriata Odessa metropoli marittima, il cui porto è minato per impedire ai soldati del despota ed aggressore Putin  di rubare cereali e grano, andando  fino alla Bucovina con i monasteri tra la Romania ed Ucraina, per finire con la Galizia polacca e Varsavia, da dove iniziò la seconda guerra mondiale. Coen talora ha fatto risuonare il suo strumento a fiato sugli altri elementi del quartetto, mentre in altre circostanze la fisarmonica di Gianluca Casadei, il contrabbasso di Marco Loddo e la batteria di Luca Caponi si sono ben fusi insieme, riscuotendo enorme successo con scroscianti applausi dal pubblico. In verità prima alle 20 nella Sala Casella v’è la possibilità d’ascoltare giovani musicisti emergenti od amatoriali e la rivisitazione di libri e sonate di famose opere liriche classiche di celebri compositori. Finito il concerto, nella Sala degli Affreschi abbiamo visitato l’interessante mostra culturale sulle 22 lettere dell’”Alef Bet” ebraico in cui ciascun allievo o docente con la sua geniale creatività e struggente fantasia ha liberamente foggiato policromaticamente il disegno naturalistico e religioso, ritrattistico ed animale ispirato da quella lettera assegnatagli. L’alfabeto è lo stesso aramaico con cui è stata realizzata, sotto l’ispirazione divina, la Bibbia con valori evocativi e mistici elevati ed ammantati da sacralità e mistero. I giovani studenti designer dello IED ed i loro insegnanti hanno sensibilmente idealizzato e trasmesso plasticamente questi valori con  particolareggiate didascalie esplicative. Oltre allo IED, hanno patrocinato l’esposizione l’Ambasciata d’Israele a Roma ed il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara, da cui trasse origine “Il Giardino dei Finzi Contini” di G. Bassani.  Tra le altre serate meritevoli di straordinaria citazione ricordiamo : il 21 con “La disperata vitalità delle canzoni di Pasolini”, il 23 con l’omaggio al Tango di Astor Piazzolla ed Eladia Blazquez, il 27 con la performance musicale tradizionale della prefettura di Tokushima dell’isola Shikoku con “ Takarabune” ed infine il 28 con il duo “Guerzoncellos” costituito da padre e figlio. Come vedete ce n’è per tutti i gusti fino alla chiusura con l’ Ensemble di Germano Mazzocchetti che suonerà le sue musiche. Buon Ascolto a tutti!

Giancarlo Lungarini

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