In scena il 26 luglio 2022 al “Festival teatrale di Borgio Verezzi” Savona
Il capolavoro di Samuel Beckett “En attendant Godot” ha subito nel corso del tempo più revisioni drammaturgiche. Lo stesso autore anni dopo ne modificò la trama per dare “un più confuso ordine alla stessa confusione”. Il testo, quindi è da sempre soggetto ad un continuo riassetto teatrale e ad una evolutiva esplorazione registica. Il percorso creativo dell’universale teatro dell’assurdo porta ad adattare lo stesso a situazioni differenti. La traduzione di Fruttero con regia di Massimo Andrei porta la drammaturgia in una Napoli fatalista che aspetta dal destino non si capisce quale tipo di miracolo. Ed in questa città dell’attesa un grande attore come Lello Arena è il padrone assoluto dello spazio, del tempo e del momento. La sua parlata napoletana ricca di sussulti è l’immagine riflettente della malinconica comicità campana di un tempo. L’attesa della liquefazione del sangue di San Gennaro, evento protettivo per il popolo è pur sempre attesa. L’attesa della speranza che non ritorni un terremoto che distrugga in un solo minuto tutte le certezze: anche questo è attesa. L’attesa e la speranza che il vulcano con una eruzione ascolti le preghiere del popolo e risparmi la città che lo ama e lo teme: anche questo è attesa. Lello Arena e Massimo Andrei aspettano invano Godot in una strada di campagna che porta alle falde del Vesuvio. Entrambi vivono nel loro linguaggio e nelle loro aspirazioni la stessa sospensiva inutilità.
“Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora.
Fallisci ancora. Fallisci meglio”
“Non accade nulla nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!”
Il Godot di Lello Arena e Massimo Andrei si sposa con la stessa opera del genio irlandese, sembra che tra loro ci sia un legame indissolubile. La stessa visione teatrale avvicina la triste comicità che ha ogni essere umano che vive in un mondo ormai senza speranza. Lello Arena e Massimo Andrei da veri mattatori calcano il palco in modo impeccabile senza dimenticare Biagio Musella, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe, Carmine Bassolillo Andrei: perfetti nel loro ruolo. Arena e Andrei portano in scena con maestria la riveduta versione napoletana dell’universale spettacolo. Un’intensa ed evolutiva trasposizione drammaturgica che se la vedesse lo stesso Samuel Beckett ne rimarrebbe infatuato.
Giuliano Angeletti