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Premiato Maximilian Nisi per le presenze al Festival di Verezzi. Un successo “La ciliegina sulla torta” che ha debuttato ieri sera

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Savona. Ieri sera, al 56° Festival teatrale di Borgio Verezzi, prima del debutto nazionale de “La ciliegina sulla torta”, è salito sul palco Maximilian Nisi per ricevere il premio Confcommercio dalle mani del presidente Vincenzo Bertino, un riconoscimento istituito per dare, ogni due anni, visibilità all’attore o attrice con più partecipazioni al Festival. “Undici presenze”, ha ricordato Nisi. “Avevo perso il conto. Mi viene da pensare che il teatro sia l’esatto contrario della vecchiaia: è una fonte di eterna giovinezza, una magia che si rinnova ogni sera e il tempo è come se per incanto non esistesse. Stesso entusiasmo, stessa emozione. La vita ci racconta la nostra età, il palcoscenico mai. Il senso di fatica e di gioco durante le prove, l’ansia della prima, il fiato in gola ad ogni replica, il desiderio di empatizzare con il pubblico. Accumuliamo eperienze restando giovani. Ritiro questo graditissimo premio con gioia e gratitudine, nella speranza che sia in acconto di altri che conteranno i futuri anni di teatro, qui a Verezzi, prestigioso appuntamento estivo, con il direttore artistico Stefano Delfino, il sindaco Renato D’Aquino, l’amministrazione comunale e tutti gli amici con cui ho lavorato, e in tanti altri teatri. Ringrazio il Festival, ringrazio il Teatro e ringrazio il meraviglioso pubblico”.

L’attore, di formazione strehleriana e ronconiana, ha “ringraziato” anche le 11 figure da lui interpretate (da “Billy Budd” del 1997 a “Giuda” del 2020). Noi ci permettiamo di ricordarlo in un favoloso “Autunno di fuoco” di Eric Coble, con Milena Vukotiċ, sotto la regia di Marcello Cotugno, dell’estate 2018. Il ringraziamento di Nisi al pubblico presente (“a tutti, uno per uno”) viene ripreso a fine serata, agli applausi, da Blas Roca Rey, che “minaccia” scherzosamente di farci stare fino alle quattro della notte per mettere in pratica quanto prospettato…

E veniamo allora allo spettacolo “La ciliegina sulla torta”, di Diego Ruiz anche regista, che ha divertito il pubblico ieri sera, venerdì 5 agosto. Sul palco, un quartetto strepitoso: Edy Angelillo, Blas Roca Rey, Milena Miconi e Adelmo Fabo. Belle le scene di Mauro Paradiso: l’interno di una cucina da cui si accede anche da un giardino con un frigorifero rosso in primo piano, al lato opposto un tavolo con le seggiole e, sullo sfondo, un ingresso che conduce ad altre stanze.

La trama verte su una famiglia d’oggi dove i ruoli storici sono ribaltati: a occuparsi della casa è lui (Roca Rey) mentre è la moglie (Angelillo), avvocato di fama, che mantiene la famiglia, riceve gratificazioni (e gratifica poco i dipendenti), ha delegato l’educazione del figlio al marito e, quando entra in cucina, al ritorno dal lavoro, ha una fame da lupi e deve assaggiare quel che c’è di pronto. Il padre stavolta ha cucinato per tre: dall’America, giusto per il suo compleanno, sta rientrando il figlio (Fabo), che frequenta un’università prestigiosa. Avrebbe fatto meglio a preparare per quattro, perché c’è una sorpresa: porterà a conoscere alla famiglia la sua ragazza (Milena Miconi), che poi tanto ragazza non è, ha più o meno la stessa età della madre e si è lasciata alle spalle ex-mariti da cui ha divorziato (i migliori, quelli ‘di colore’).

Dialoghi serrati mettono a nudo i due coniugi, che si vantano di aver combattuto tanto in passato per impedire che i genitori li separassero, ma poi, di fronte a un futuro del figlio che non è come quello che s’erano immaginati, cercano di fare resistenza… Specie la madre, che ora si rimprovera di non aver avuto tempo di travestirsi da fatina al primo dentino del bimbo!

Straordinaria Angelillo, con le sue vampate di calore che la proiettano ad abbracciare il frigorifero (e ti fa venir voglia di salire sul palco per vedere se la corrente sia attaccata, visto il trasporto), eccezionali le sue taglienti battute da “attaccabrighe”, la sua magistrale-odiosa “superiorità” nel non cedere ad abbassarsi a ricordare il nome della sua prima segretaria (Margherita) ma piuttosto, con disinvoltura e menefreghismo, elencare via via mezzo mondo floreale. Salvo svenire alle novità che le comunica il figlio, perché quel che è troppo è troppo.

Simpaticissimo Roca Rey mentre si destreggia ballando fra i fornelli, che non si preoccupa più di tanto che la moglie lo spii con telecamera collegata al cellulare (tanto, che ha da nascondere?), che ha comprato un “vero” regalo per il compleanno del figlio e ingoierà amaro quando gli sarà sottratto, che prova a far da paciere nella situazione che sta creandosi in famiglia e che ha momenti inconfessabili di orgoglio paterno. A un certo punto penserà (e qui ci vorrebbe un qualcosa che renda credibile la supposizione) che sia tutta una montatura e che il figlio e la sua donna stiano solo facendo uno scherzo alla madre…

Se, come la sottoscritta, penserete che la figura di Cherry sia esageratamente caricata, sarete caduti nella trappola: solo il finale, che non vi stiamo a svelare, darà la giusta dimensione a tutto. Miconi è bravissima attrice, e a Verezzi lo ha dimostrato in tante occasioni. Ieri, una volta di più, ha saputo destreggiarsi nel dire e non dire, scoprirsi e cercare di ingannare accusando una fantomatica “amica”. Si rivelerà molto più saggia e materna di quanto sia questa suocera con cui gareggia, solo che per raggiungere l’obiettivo deve spaventare e spaventare… mai abbastanza.

Il segreto che il figlio non deve ancora svelare ai genitori lo custodisce bene Fabo, disinvolto sulla scena e credibilissimo nel suo ruolo di innamorato. Il suo “so’ forte!” del finale, che copia dal ritornello impareggiabile della madre (miglior avvocato di Roma), magari andrebbe, questo sì, maggiormente caricato di enfasi, ma son piccolezze rispetto a una Prima nazionale che ha visto tutto lo staff ammaliare il pubblico, nei due tempi da un’ora ciascuno, in piazzetta Sant’Agostino.

Stasera, sabato 6, si replica. Non sappiamo se ci siano ancora dei posti ma, se siete in zona, vi invitiamo a provarci. Prenotazioni allo 019.610167, o anche un’ora prima dell’inizio dello spettacolo (21.30) in piazza Gramsci.

Prossimo spettacolo “I due papi” di Anthony McCarten, traduzione di Edoardo Erba, regia di Giancarlo Nicoletti e scene di Alessandro Chiti, che dà appuntamento a martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11 agosto. Una Prima nazionale con Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo e, con loro, Anna Teresa Rossini, Ira Fronten e Alessandro Giova: un testo che ricorda l’incontro a Roma, in Cappella Sistina, tra l’allora cardinal Bergoglio e il pontefice Benedetto XVI. Ne riparleremo (nella foto, Edy Angelillo, Blas Roca Rey, Adelmo Fabo e Milena Miconi).

Laura Sergi

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