Svetlana Kasyan è una cantante d’opera di timbro soprano. Di origine iraniana, si avvicina fin da piccola alla musica, scoprendo ben presto le sue straordinarie doti. Classe 1984, ha già solcato i più importanti palcoscenici internazionali, portando la sua voce nel mondo e cantando spesso e volentieri il repertorio italiano, quello che lei ama maggiormente. Anche per questa ragione, qualcuno vede in lei dei tratti di Maria Callas, cantante che la Kasyan apprezza intensamente. Svetlana manca da un po’ di tempo nel nostro Paese, anche a causa dei problemi sopraggiunti a causa della Pandemia. Dell’Italia, dove conta di tornare al più presto, porta con sé dei bellissimi ricordi e non soltanto in ambito musicale, come per esempio i suoi indimenticabili incontri con Papa Bergoglio.
Ciao Svetlana, come nasce la tua passione per il canto?
Ciao Stefano, all’età di sei anni mia madre mi portò a fare un’audizione per un coro di bambini. Gli insegnanti dissero che ero molto dotata e che quindi avrei dovuto percorrere una carriera da solista, dato che la mia voce era molto bella. Così ho cominciato e fin da piccola ho vinto molti premi. Mi divertiva cantare un po’ di tutto, ma la mia vita è cambiata quando ho ascoltato l’Aida di Giuseppe Verdi. Da lì ho capito che volevo diventare una cantante lirica.
Verdi non è un caso, visto che poi ti sei innamorata in modo molto intenso del nostro Paese. Qual è il tuo rapporto con l’Italia?
Italia, anima mia! Io adoro tutto dell’Italia: la gente, la musica, la mentalità, la cucina, la natura. Secondo me gli italiani hanno la bellezza nel sangue e il migliore gusto del mondo!
Va da sé che tu ami particolarmente l’opera italiana e per te Tosca ha un fascino particolare. Perché ami così tanto questa opera?
Sì, ho fatto forse cento produzioni di Tosca e di solito tutti direttori di palcoscenico dicono che Tosca rappresenta pienamente la mia natura. Mi sento profondamente legata alla musica di Giacomo Puccini e al personaggio di Floria Tosca, anche Lei cantante lirica, con una grande anima, occhi e capelli neri… soprattutto una donna molto passionale.
Vieni spesso nella penisola e a Roma hai avuto l’onore d’incontrare più volte Papa Bergoglio. Qual è il tuo rapporto con lui? Che sensazioni hai avuto ad averlo davanti a te?
Sono molto grata a Papa Francesco per ogni momento e incontro che mi ha concesso. È una persona di gran cuore. Non a caso ho chiamato mio figlio Francisc, in suo onore. Prego sempre per il Papa e naturalmente anche per la pace.
Oltre il lato spirituale, ne hai uno anche sensuale. Hai per esempio posato per Maxim Russia. Come coniughi lato carnale e lato spirituale?
Essendo cantante lirica, qualche volta canto ruoli dove devo essere anche sensuale e passionale e in certi allestimenti degli ultimi anni questi fattori vengono anche accentuati. Come attrice devo trovare il modo di rappresentare i personaggi nel migliore dei modi ed è bello indagare e scoprire sempre nuovi lati di sé. Sul palcoscenico ho l’opportunità di vivere vite diverse ed è molto molto interessante.
Qualcuno ti ha definita una nuova Maria Callas, cosa pensi di questo?
Molto spesso vengo paragonata a Maria Callas e per me è un grande onore. Lavoro su me stessa e sulla mia voce da tutta la vita e continuerò a farlo, sperando che almeno in alcuni ruoli sarò in grado di avvicinarmi alla magia che la Diva ha portato sul palco.
Anche Lei ha cantato tantissime produzioni di Tosca e tutto il repertorio di Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi e in questo ci assomigliamo molto.
Attualmente cosa stai facendo?
Ora sto lavorando al Teatro dell’Opera di Bonn, in Germania, alla produzione dell’Opera Italiana Asrael di Franchetti, con un talentuoso direttore d’orchestra di nome Hermes Helfricht e un coach pianista italiano, Elia Tagliavia. Sono molto contenta qui e la musica italiana come vedi è sempre con me.
Quando tornerai in Italia?
Questo purtroppo ancora non lo so, non ho infatti date programmate in Italia, ma spero veramente che questo avvenga il più presto possibile.
Stefano Duranti Poccetti