Si pubblicano le poesie di Grazia Dottore, terza classificata al Premio Pierluigi Galli 2022

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All’ombra dei mandorli in fiore

La mente modella armonie

all’ombra dei mandorli in fiore,

tesse merletti con fili di ricordi,

respira l’essere senza far rumore.

Aleggia in misteriosa atmosfera

il sordo incessante risuonare

dell’acqua del limpido ruscello

che rievoca il profumo di te.

Inseguo così le mie tracce,

guardo tra le pieghe dell’anima.

Il vento silenzioso scivola incerto,

solleva polvere nelle strette vie

e spazza gli sconfinati deserti,

si insinua cupo nelle fessure

dove cantavano al sole le cicale.

L’erba intorno s’intristisce

e inghiotte il mio pensiero.

Anni di abisso e di travaglio

hanno consumato illusioni

e distrutto deboli speranze.

L’occhio si posa sulle mie mani

raggrinzite e indurite dal gelo.

All’ombra dei mandorli in fiore

il sole volge al tramonto,

la vita si dilegua scandita dai ricordi,

svanisce il tempo come schiuma di mare.

Emozioni

Il frangersi dell’acqua sugli scogli

in gocce e spruzzi mi scuote.

Nel vorticoso turbinìo

di colori mi vedo avvinta

attratta, sedotta

affascinata dai ricordi.

I pensieri si impennano

si capovolgono

vengono trasportati

inconsapevolmente

dalle acque rapide e violente.

Attaccati alla pietra scivolosa

scossi dall’impeto della corrente

si alzano in piedi vacillando

e deboli ripiombano a terra.

Alzano la testa

per dare un ultimo sguardo

poi si volgono obbedienti

spariscono.

L’anima

pur se agile

si ferisce sulle rocce

appuntite come denti di squalo.

Sogni

Alzo il velo dello scrigno

dove custodisco i ricordi più belli

colorate e dolci pillole d’amore

per il mio cuore malato.

Non voglio dare un addio ai sogni

celati nel profondo dell’anima

non voglio essere preda

né inerme marionetta

o relitto orfano sulla battigia.

Voglio togliere le scarpe

e ballare a piedi nudi

volteggiando leggiadramente

su soffici tappeti di campi in fiore.

Voglio correre sull’umida

seducente sabbia del mare

mordere le spumose onde

ebbra di pura allegria

e colme le mani di sole.

Voglio cavalcare l’arcobaleno

accarezzare le soffici nuvole

catturare l’odore del mattino

bere avidamente il suo oro.

Voglio entrare nel tuo cuore

essere corda di violino tra le dita

respirare a fondo la tua anima

inalare l’odore del tuo essere

nutrirmi del tuo amoroso alitare

mentre invisibili lune oblique

disegnano nel cielo cerchi infiniti

in un armonico divenire.

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