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 La “mia” festa del cinema 2022 e la prima volta non solo da spettatore: Francesco Merli             

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Ci racconti la “tua” festa del cinema di Roma?

Un’esperienza unica, compito arduo quello di tentare di descrivere le innumerevoli, forti, sensazioni provate.

Sono stato alla festa due sere, una per incontrare degli amici/colleghi e vedere una pellicola e l’altra per sfilare sul carpet e assistere ad altre proiezioni.

Si è trattato di serate meravigliose fra colleghi, addetti ai lavori, giornalisti, fotografi, appassionati, artisti di ogni genere e, immancabilmente, con protagonista il Grande Cinema dei nostri tempi.

Quali film ti è capitato di vedere?

Sono riuscito a vedere l’ultimo film di Michele Placido, “L’ombra di Caravaggio”, curiosissimo di poter scoprire il lavoro svolto con un cast internazionale (da Scamarcio a Louis Garrel, da Micaela Ramazzotti a Isabelle Huppert) e, imperdibile, “Il Colibrì”, da grandissimo ammiratore delle straordinarie capacità attoriali di Pierfrancesco Favino alle prese con una sceneggiatura tratta da un romanzo di Sandro Veronesi (conoscendo il testo non vedevo l’ora di scoprire che emozioni sarebbe stata in grado di regalare la trasposizione cinematografica).

L’emozione del carpet. Era la prima volta?

Fino ad oggi ho sempre vissuto la Festa del Cinema di Roma da spettatore, prendervi parte ha segnato un passo davvero importante nel mondo dei miei sogni più grandi.

Si è trattato, senz’ombra di dubbio, di una delle esperienze più belle della mia vita.

Essere lì, in veste di attore, ha suscitato delle innumerevoli emozioni che mi hanno letteralmente travolto in maniera dirompente: grinta, soddisfazione, entusiasmo, commozione, gioia, incredulità. Le interviste, le foto, la possibilità di confrontarsi con i “più grandi” del mestiere.

Roma è davvero una città splendida e magica e io sono grato per tutto quello che sta “arrivando”.

Non l’avrei mai creduto possibile e mi auguro, di vero cuore, che questo possa essere l’ennesimo, fantastico, traguardo apripista di tanti altri nell’avvenire.

A volte, i sogni, diventano, sul serio, realtà.

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