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A Siena, la stagione dei Rinnovati continua con un Nobel: Harold Pinter, col suo Compleanno

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A chiudere il cartellone senese di febbraio, una fra le prime drammaturgie dell’inglese Harold Pinter, The birthday party – Il compleanno.
Chiaramente riconoscibile, la pièce rientra di diritto tra i capolavori del teatro dell’assurdo. Il che rende Il compleanno un testo di non immediata decodifica, ma fondamentale per chi voglia conoscere questo autore. Un’opera sorprendente, se si considera che Pinter la scrisse a soli 27 anni, a pochi mesi da altri due titoli iconici: La stanza e Il calapranzi. Una scrittura fortemente influenzata dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka; una scrittura che valse a Pinter il Premio Nobel per la letteratura nel 2005.

Dalla sua prima messa in scena all’Arts Theatre di Cambridge per la regia di Peter Wood, nel 1958, Il compleanno è stata la più riprodotta delle opere pinteriane. Non è un caso. Come per gli altri suoi lavori, la trama parte da un episodio di vita quotidiana, apparentemente innocuo, per intricarsi attraverso un vortice di personaggi e situazioni inverosimili. Il meccanismo è infarcito di individui paurosi, infelici, ma al sicuro finché isolati dal mondo e chiusi in uno spazio ristretto. Il classico incidente scatenante è quell’evento extra-ordinario che costringe alla rischiosa apertura verso l’esterno. A quel punto, diviene chiaro a tutti quanto il microcosmo sia popolato di assurdità.

È la cosiddetta “commedia della minaccia”, questa volta affidata al regista Peter Stein, che di Pinter ha già diretto felicemente Il ritorno a casa. In scena, alcuni dei suoi attori più̀ rodati, come Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci.

Ne Il compleanno, tutto inizia in una pensioncina al mare, dove i coniugi Meg e Petey Bowles ospitano Stanley Webber, unico cliente, misterioso e trasandato. I tre soffrono di turbe (allo spettatore) evidenti. L’ospite si trascina in una quotidianità passiva, interrotta, però, all’alba del suo compleanno dall’arrivo di due personaggi bislacchi: Nat Goldberg, ebreo più serioso e gioviale, e Shamus McCann, irlandese spigoloso e servile. Presto si organizza per quella stessa sera la festa di compleanno di Stanley, a cui è invitata anche la giovane amica di Meg, Lulu.
Il clima da euforico diviene rapidamente tetro. Si assiste al tentativo di uno strangolamento e di uno stupro; seguono picchi di carnalità. Goldberg e MacCann, rimasti soli con Stanley, lo martirizzano attraverso estenuanti interrogatori. Passata la folle notte, la routine sembra ripartire, con colazione-giornale-spesa. Eppure, mentre Meg è fuori per commissioni, Goldberg e MacCann portano via Stanley in stato catatonico, contro la tiepida opposizione del padrone di casa Petey. Fine.

Come spiega giustamente il regista, Peter Stein, gli oltre 60 anni passati dalla creazione del Compleanno “non hanno tolto niente del suo effetto enigmatico ed inquietante. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione.”

Tre atti per 145 minuti di nonsense puro: è un compleanno dell’orrore. Non per tutti, ma da vedere.

V.S.

 

Teatro dei Rinnovati, Siena
24-25-26 febbraio 2023
Drammaturgia: Harold Pinter – traduzione di Alessandra Serra
Regia: Peter Stein
Scene: Ferdinand Woegerbauer
Costumi: Anna Maria Heinreich
Con: Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sanpaoli, Emilia Scatigno
Produzione: Viola Produzioni e Tieffeteatro Milano

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