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La fatale distrazione dell’inetto Travet in “Toilet”

Data:

3 MAGGIO 2023 – 14 MAGGIO 2023 al Teatro Manzoni di Roma

Uno strumento prezioso quando si è guida della propria autovettura è il “navigatore” che ti dice la meta che devi raggiungere con dell’indicazioni preziose, ma naturalmente tu devi essere sobrio, sveglio e concentrato, non essendo in preda all’ebrezza alcolica e tantomeno parlare al cellulare in quanto queste due negligenze possono essere fatali, specialmente se unite all’alta velocità, portandoti ad essere un pericolo per te e gli altri, in particolare il sabato sera con troppe vittime disgraziate sulla strada. Se poi non dovessi incorrere in un incidente rischioso, magari non rispettando le misure di sicurezza, i semafori e le strisce pedonali, potresti sempre perderti il senso di marcia, la direzione seguita, imboccare inconsapevolmente vie sbagliate e finire in posti a te sconosciuti dove nessuno potrebbe venire a soccorrerti, se ti capitasse qualche inconveniente, dato che non saresti localizzabile e, a tua volta, non potresti fornire informazioni precise. Su tali considerazioni socialmente rilevanti, in cui gli esseri umani non accorti ed imprudenti incorrono con superficiale leggerezza, s’incentra il brillante, sarcastico ed ironico, lavoro che, dopo oltre un decennio dal primo testo sul rimanere bloccati in ascensore per il contrattempo del salto dell’energia elettrica o “Black out”, torna a proporci una brutta disavventura del malcapitato di turno, che tuttavia se l’è cercata e favorita da solo non prestando attenzione a dove stava andando con la sua macchina, per parlare al cellulare a cui nessuno, mediante anche il supporto del viva voce, sa più rinunciare. Dunque lui tecnico d’azienda stava per raggiungere il luogo della sua chiamata per operare con la dovuta competenza, quando, dopo essere uscito dal GRA ed aver preso la provinciale, per seguire i suoi affari e conversare con la Direzione dell’Azienda , nonché dialogare con i propri clienti che ne richiedevano l’urgente intervento , aveva proceduto senza dar eccessivo sguardo allo svincolo su cui aveva svoltato. Questo non sarebbe stato determinante se, per somma sventura, non avesse avuto bisogno di fermarsi e recarsi al bagno d’un vecchio autogrill per impellente necessità fisiologica. La dissacrazione sarcastica ed il dileggio dello sbadato ed imprudente poveretto, uomo ridicolo alla Charlotte di Chaplin, oppure Ridolini, tocca il massimo vertice della sfortuna o “sfiga” allorché la porta difettosa della “toilet” gli si chiude alle spalle e lui non può più uscire. Sentendosi smarrito, perso, con l’autostima che comincia a scemare, rendendosi conto del guaio che s’è procacciato, comincia a chiamare la segretaria Marta per avere suggerimenti su come districarsi dalla difficile situazione e questa gli consiglia di telefonare prima ai carabinieri, poi di rivolgersi all’impiegato Sandro che si trova in zona e potrebbe dargli una mano. Lui tuttavia l’ha recentemente trattato male, comunque con ipocrisia sussiegosa ed opportunismo di convenienza addolcisce la sua loquela, lo ricompra affabilmente e dunque attende con fiducia la sua opera altruistica e benevola. Poco dopo, tuttavia, lo stesso Sandro lo richiama per comunicargli che gli hanno prelevato la vettura, messa da vero stolto in divieto di sosta, per cui non può fare nulla in suo aiuto e Pignotta , con una mimica facciale esilarante ed un tono fonetico disperato, decide che l’ultima speranza, quale naufrago metaforico in alto mare lanciando l’S.O.S., sono appunto i benemeriti militi dell’Arma, ma il telefono s’è intanto scaricato ed avrà la ricarica con sé? Stavolta è fortunato e la trova nella borsa per riattivare il cellulare con cui avvisare il 112, però qui vige la pletorica pratica della burocrazia, con i cavilli giuridici e le leggine di cui siamo pieni rallentando i tempi d’intervento ed adempimento della pratica richiesta, per cui deve prima chiarire le sue generalità che il centralinista non percepisce, poi denunciare il suo smarrimento e dare la giusta localizzazione in autogrill. Comunque se uno lo sapesse che scomparso e disperso sarebbe? Quindi ad aggravare ancor più la sua precaria condizione non configurabile si somma il fatto che in Banca è in corso una rapina con ostaggi in pericolo, per cui lui perde la priorità nell’urgenza strategica dei soccorsi. Quando una cosa va male tutto sembra congiurare contro di te con una logica sequela negativa che manda in sollucchero di estasiate risate a piene ganasce gli spettatori, confermate dal pubblico freneticamente scatenato del “Manzoni” ma pure dal suo video con cui ha registrato il suo strano, imprevedibile e paradossale, incredibile, caso che ha trasmesso alle piattaforme ed emittenti private, che proprio per l’ inverosomiglianza l’hanno ricevuto con notevole interesse ed ora vorrebbero un’intervista a pagamento per 30 minuti, com’è ovvio in simili casi. Siamo al momento determinante della sua “stupida vita” che l’ha condotto ad un pesante rosso bancario, che il Direttore dell’Istituto finanziario reclama prontamente pena il sequestro ipotecario di tutti i suoi beni. Ce la farà, concedendo i diritti televisivi e l’intervista, a risolvere la sua esposizione economica, oppure l’insufficienza d’ossigeno quasi al limite toccherà la mancanza assoluta e soccomberà alla sua prosopopea e mania di cellulare, che l’ha distolto dall’accortezza d’uopo quando si sta guidando? Il simpatico, affabile e straordinariamente caricaturale attore lascia il quesito aperto con un finale interattivo, limitandosi a commentare caustico che fanno bene le donne a recarsi al bagno in due, almeno una guarda che la porta non faccia brutti scherzi. Il lavoro rafforza le qualità di arguto e scaltro autore dello stesso Pignotta , che infonde una forte “Vis Comica” al testo , infondendogli comunque nel finale un’impronta di travaglio psicologico e destino di dolorosa sofferenza che lo fa definire un ”Dramedy” capzioso, affascinante e conturbante per il clima di suspense che incombe sul disperato personaggio quasi rassegnato al peggio, che annotiamo quale ammonizione ad avere sempre intuito e vivi riflessi poiché i sinistri e la “sfiga” sono dietro l’angolo, senza andarseli a provocare con dabbenagine . Lo spettacolo, il penultimo della stagione, resterà al Manzoni fino al 14 e poi dal 18 vi sarà Ivana Monti con “Preferirei di no” di Antonia Brancati con la regia sagace del valente Silvio Giordani.

Giancarlo Lungarini

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