Approda al Miela di Trieste “La lingua langue” con un pirotecnico Nicola Stravalaci

Data:

 

Trieste, Teatro Miela l’11 e 12 maggio 2023

 

Come parlare di grammatica senza essere pedanti?
Esagerando.
Con l’abbigliamento e gli accessori, i modi e i toni, i comportamenti nei confronti dell’argomento e del pubblico in ascolto.
Portando tutto alle estreme conseguenze.
Trasformando la sala del teatro in una classe improvvisata in cui gli spettatori siano eletti (o degradati) al rango di allievi di una classe improvvisata che per un’ora si trovi in balia di uno strampalato ed energico tiranno capace di padroneggiare con abilità l’intero spazio di platea e palcoscenico qual è il professor Stravalcioni (Nicola Stravalaci), perfetto nell’interpretare il protagonista di La lingua langue, funambolico testo di Francesco Frongia – produzione Teatro dell’Elfo.
Tra appassionate difese degli elementi di base della nostra grammatica, irresistibili esempi di errori pedestri pubblicati in rete o sulla carta stampata, appelli, interrogazioni e chiamate alla lavagna, il coinvolgimento di chi assiste si realizza e chi è entrato per godersi una serata rilassante, scopre suo malgrado di percepire sentimenti analoghi a quelli vissuti in passato, seduto dietro un banco in una qualsiasi lezione tenuta da un insegnante oltremodo autoritario, palesemente certo dell’irrimediabile ignoranza di qualsiasi studente.
E il pubblico ci sta.
Partecipa, si sottomette di buon grado, riconosce il potere di chi li sta aggredendo verbalmente, accetta il gioco.
Nicola Stravalaci appare come un funambolo, in costante equilibrio tra un’indubbia destrezza nell’improvvisare e una perizia interpretativa, dotate entrambe di un ritmo pirotecnico che si mantiene stabile, sostenuto anche da inserti video sagaci e altrettanto divertenti a far da contrappunto a quel che avviene dal vivo.
L’alchimia funziona, e Maria Montessori viene opportunamente evocata per alleggerire un’atmosfera da caserma che i presenti accettano di buon grado, ma che forse non avrebbero retto fino alla fine.
L’italiano non è un idioma semplice; e non ha vita facile, trovandosi in costante competizione con i tanti dialetti che caratterizzano le innumerevoli radici presenti nel nostro territorio, vera lingua madre per ognuno di noi.
Se a ciò aggiungiamo la distanza non colmata tra la lingua letteraria e quella colloquiale, più comune e usata quotidianamente, è evidente quanto non sia facile padroneggiarla da chi, non specialista dell’argomento, la usi semplicemente per trasmettere delle informazioni.
Tutto ciò non impedisce di provare un oggettivo piacere estetico quando si sente “parlar bene”, quando le frasi si susseguono armoniose, quando si ha la possibilità di ascoltare una poesia o le pagine di un testo scritto con sapienza. Trasformare tutto questo in una competenza che permetta di esprimersi verbalmente per comunicare con proprietà il proprio pensiero non è semplice, soprattutto se tale pratica è considerata di scarsa importanza da chi in pubblico con le parole agisce.
Di certo rappresenta una di quelle utopie che, se realizzate, porterebbero bellezza al mondo e, forse, ci aiuterebbero ad amare davvero il luogo in cui viviamo.

Sperando di non aver commesso troppi errori o strafalcioni…

Paola Pini

 

Trieste, Teatro Miela
11-12 maggio 2023
LA LINGUA LANGUE
Ovvero come imparare la lingua italiana e vivere felici
uno spettacolo di Francesco Frongia
con Nicola Stravalaci
collaborazione a scene e costumi Saverio Assumma
luci Giacomo Marettelli Priorelli
produzione Teatro dell’Elfo

 

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