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Il bacio della vedova al Piccolo di Milano

Data:

Dal 18 al 21 maggio 2023 al Teatro Fontana di Milano

Se nelle nostre vite non ci fosse un elemento di caos, forse, non scopriremmo mai la verità. E al contrario, se non trovassimo un elemento di armonia anche nel caos, quel Tutto di cui siamo parte, sarebbe incompleto. Ma la verità cos’è? E dove sta?

Archie e George (interpretati con grinta e buon mestiere da Alessandro Lussiana e Michele Schiano di Cola), sono due amici di lunga data che si ritrovano per una serata goliardica e a suo modo nostalgica (si parla sempre del passato quando il presente non ci soddisfa un gran ché), e come fanno sempre gli uomini (e le donne non parlano forse di maschi?), l’argomento che non possono evitare, per vantarsi, più che altro, è quello chiamato DONNE ( o meglio FEMMINE). Donna implica che dietro al sesso ci sia del cervello e una capacità di discernimento, Femmina implica che dietro al sesso, ci sia solo sesso…
Siamo programmati così, nessuno ha colpa, non c’è nemmeno da vergognarsi. C’è da vergognarsi se si abusa di quello che siamo, o del potere che abbiamo, per fare del male agli altri, verbalmente o fisicamente.
I due ragazzotti, di scarsa educazione, ricordano le imprese più o meno amorose di quando erano adolescenti. A quell’età l’amore non esiste proprio… ma loro che ne sapevano? Oggetto della conversazione è la ragazza del gruppo, quella più carina, più disponibile, quella “che tutti avrebbero voluto farsi”: Margy. E guarda caso lei è tornata in città e ha chiesto ad Archie di uscire insieme. Naturalmente questo suscita l’invidia e l’ironia di George, detto “il rospo”. Ma come? Lei così carina con “la capra”?
Il ritmo dei dialoghi si fa serrato e incandescente soprattutto quando Margy, inaspettatamente, fa loro visita. L’elemento di caos si insinua in quella parvenza di armonia che si era creata tra i due.
Tutto allora cambia, perché Margy se ne è andata dalla città, ora lavora come critico, e di conseguenza non sta più al loro livello e non ci vuole nemmeno più scendere. E poi ha imparato nuove tattiche, molto più subdole e sofisticate.
Ma sta al gioco e ricorda anche lei, insieme ai due amici, quel tempo lontano di scoperte, dolori non detti, esperienze da dimenticare. E allora la moneta cambia faccia, ma non siamo così sicuri che quello cui assistiamo sia il vero racconto della Verità. E non siamo nemmeno sicuri da che parte stare. Forse l’autore israeliano del testo, Israel Horovitz, vuole ricordarci che nessuno è senza peccato…
La regia di Teresa Ludovico è abbastanza minimal, dal punto di vista scenografico, si basa più che altro sul ritmo serrato del dialogo e il finale a sorpresa, e l’impegno dei due attori maschi, capaci di rendere i loro personaggi credibili al punto giusto. Debole invece Margy, Diletta Acquaviva, che invece avrebbe dovuto, dato il suo personaggio, dimostrare più personalità e forza di attrazione scenica.

Daria D. Morelli Calasso

IL BACIO DELLA VEDOVA
di Israel Horovitz
traduzione Mariella Minozzi
regia Teresa Ludovico
spazio scenico e luci Vincent Longuemare
con Diletta Acquaviva, Alessandro Lussiana / Mario Cangiano, Michele Schiano Di Cola
cura del movimento Vito Cassano
assistente Loreta Guario
cura della produzione Sabrina Cocco
collaborazione ai costumi Angela Troiani
produzione Teatri di Bari|Teatro Kismet
Foto Carmen Surico

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