Leggere una raccolta di poesie è sempre una grande emozione. La poesia è fatta di canti dell’anima in cui trovi o ritrovi dei frammenti del tuo cuore. I canti poetici posso essere difficili per via di versi fatti di misteri, sentimenti che urlano solamente frammenti delle proprie emozioni. È allora che, in un primo impatto, quando un soggetto si avvicina alla poesia, gli può capitare di dire o pensare che la poesia non fa per lui o per lei e che è per pochi. In realtà, non è proprio così, perché la poesia è un canto che va ascoltato più volte e attentamente.
Questo è un pensiero che elaboro ogni qualvolta che leggo una raccolta di poesie di poeti a noi contemporanei ma anche di quelli passati, in un scenario in cui rimango sempre incantato da ogni singolo canto accompagnato da tantissima gioia. Oggi queste emozioni e gioie che mi sono sollevate dalla lirica sono suscitate dalle poesie del poeta Giuseppe Tamburello. Classe 1941, Tamburello nasce a Ribera (provincia di Agrigento). Giovanissimo si trasferisce a Firenze per lavoro e vi rimane fino al 1963 per poi trasferissi a Milano. Si sposa nel 1971 e si stabilisce a Cuggiono (Milano). Nel 2022, la sua raccolta di poesie dal titolo “Prima che tramonti il sole”, edita da L’Oceano nell’Anima. Una raccolta poetica che ho l’onore di avere nella mia libreria e che ho voluto leggere più volte, perché ogni canto va sentito e ascoltato. Un poeta Giuseppe Tamburello che ha uno stile finissimo ed elegante. Il suo è un canto che si posa davanti allo sguardo rivolto forse lì dove tramonta il sole, come se questo racconti la vita, l’esistenza di giorni unici, belli che il poeta si porta nel cuore a cui dona suono attraverso questi versi, fatti di vita, memorie, momenti, sentimenti e valori. Ma quello che mi ha colpito in particolare è l’atmosfera e un suono che si respira e che si sente in questi versi. Versi che mi hanno portato a pensare al contenuto della canzone “Volare” di Domenico Modugno. Come il grande cantautore, Tamburello nelle sue liriche, rinvia alla descrizione di un tempo fatto di gioia, di allegria, sogni che si manifestavano in una famiglia, ma anche nel popolo, al di là di ogni cosa.
La mia emozione personale si è scatenata attraverso le poesie di Giuseppe Tamburello, con atmosfere, suoni, canti che ho respirato per un breve periodo. Il poeta mi ha riportato indietro nel tempo, alla memoria di tante persone che ho conosciuto, che mi raccontavano la loro vita, il loro vissuto. Sto parlando di persone che hanno vissuto il Fascismo, la seconda guerra mondiale e il dopo, in un ambiente in cui c’era molto affetto tra le persone, tanta amorevolezza che anche le stagioni stesse esaltavano. Anche set l’ho vissuto in modo molto breve, ho respirato un’aria fatta di unione tra le persone, tra le famiglie. E non solo anziani, ma anche giovani che avevano la voglia di costruire, creare, custodire quello che si era creato attraverso la lotta, ma soprattutto con la forza dell’amore. E infatti ricordo che non esistevano problemi, c’era molta tranquillità, data dalla fiducia verso l’uno e l’altro, si sentiva proprio quella forza data dall’amore tra l’umanità. Ero piccolo, ma tra gli individui c’era un canto poetico. Proprio quel canto che Giuseppe Tamburello riporta nelle sue liriche. Proprio come vi è scritto nel dietro della copertina, il poeta si mostra proprio “una voce esperta nel tracciare e occupare l’intervallo misterioso di singolare bellezza tra l’ambito referenziale dell’accaduto e ciò che ne rimane, poco importa se nel preciso hic et nunc o nella storia trascorsa”. La raccolta di queste poesie si divide in “Rime sciolte”, “Il crepuscolo della vita”, “Ribera nel cuore”, “Satira politica e racconti” e il “Vecchio Contadino e il giovane Sapientone”, quest’ultimo è un racconto narrativo molto riflessivo.
“Prima che tramonti il sole” non è la sua prima pubblicazione, infatti Giuseppe Tamburello nel 2012 ha pubblicato il suo primo testo dal titolo “Giochi di strada e Racconti – come si viveva a Ribera negli anni ‘50”, per Avalon edizione; nel 2013 pubblica il libro – diario “Pensieri d’amore – Appesi all’Albero della nostra vita (inedito)”; nel 2014, la raccolta di poesie intitolata “Il mio canto alla vita”, per Avalon edizione; nel 2017, insieme a Don Antonio Nuara, pubblica il volume “Proverbi e detti Siciliani” e nello stesso anno “Origini della vita – creazione divina o generazione spontanea?”, con Il Convivio editore; nel 2019 pubblica una nuova edizione di “Giochi di strada e tradizioni popolari”, sempre con Il Convivio e nel 2020 “Dialogo con la vita”, per L’Oceano nell’Anima edizione.
Giuseppe Sanfilippo