“Lemnos”. Il mito di Filottete e la sua tragica modernità secondo Giorgina Pi

Data:

In scena dal 20 al 23 giugno 2023 al Teatro Elfo Puccini di Milano

“ Lemnos” è una drammaturgia creata dalla stessa Giorgina Pi in collaborazione con Massimo Fusillo e la compagnia Bluemotion. Il testo è la terza tappa di un progetto teatrale che comprende “Tiresias” e “Guida immaginaria”. La regista romana personalizza l’omonima tragedia di Sofocle inserendo parti di poesie, diari e racconti degli oppositori greci confinati e brutalizzati nel periodo che va dal 1946 al 1974. Un posto di rilievo è lasciato di diritto a Ghiannis Ritsos. Il poeta ellenico in quel periodo come altri letterati è arrestato, torturato e confinato più volte. In quel triste luogo, gli uomini e le donne di cultura non rimangono inattivi ma trovano il modo di riscrivere in chiave moderna le opere dei grandi tragici. Lo scritto è uno studio storico letterario. Le pagine raccolgono le testimonianze non solo di Ritsos ma anche di Adrienne Rich, Derek Walcott e Hélène Cixous. Le appropriate musiche di scena sono del Collettivo Angelo Mai e di Manos Hadjidakis. Regia, video e scenografie sono dell’eccellente e poliedrica artista Giorgina Pi.
Giorgina Pi dice del suo spettacolo:
«Lemnos è un viaggio sulla tragedia che abitò alcune isole di confino greche creando, anche dopo la Seconda guerra mondiale, veri campi di concentramento in Europa, nel mar Egeo, per chi non rinnegava il proprio antifascismo. Un’epica della crudeltà, di cui non si conosce nulla.
Abbiamo visitato Makronisos, il cuore di quell’orrore e abbiamo scelto di raccontarne le atrocità. Lo facciamo a partire da Sofocle attraverso le voci contemporanee di chi ha raccontato con la poesia quanto il mito di Filottete fosse ancora necessario. Persone che come noi quella storia non l’hanno mai perdonata.
L’isola è sospensione tra prima e dopo. La frattura, la vertigine di cui si sceglie di non parlare. Il nostro Neottolemo si domanda “perché siamo venuti?” “perché abbiamo combattuto?” “dove e perché torniamo?”. E sono domande che ci poniamo noi, oggi, come oppositori e oppositrici dell’orrore in cui siamo cresciute e che non smette di circondarci, dove stridono ancora armi e fascismo, e il mare incombe scuro e luttuoso, ancora con Filottete improvvisamente un vicolo una spiaggetta un secolo breve grida. Non abbandonarmi».

“Lemnos” è una scrittura teatrale con valenze epiche che hanno risonanze con il presente. Sul palco l’antico ed il moderno si fondono tracciando una trama che ancora di più si dimostra universale. Il mito ci porta a Lemnos, l’isola in cui vive esule Filottete. A Filottete, hanno sottratto con l’inganno uno speciale arco che Eracle gli ha donato. La leggenda dice che gli achei solo con questa magica arma possono vincere la guerra di Troia. Ulisse e Neottolemo tornano nel luogo del raggiro. Neottolemo appena sbarcato sull’isola è colto da crisi di coscienza. Interrogativi esistenziali insidiano le sue certezze. Lemnos è un’isola, un territorio dell’esclusione. Il confino è una terra in cui ogni cosa è preclusa. In quel suolo isolato sono proibite le idee. In quel lembo di terra il carcere si vive anche se è senza sbarre. Senza la libertà perfino il rosso tramonto che si specchia nell’ immensità del mare perde il suo sacrale romanticismo. Il Filottete di Giorgina Pi è una donna, e come tutte le donne è dotata di grande forza interiore. il volto femminile personifica il tormento di un eroe che il fato ha lasciato fuori dalla guerra. Un prode combattente che rimanendo ai margini vive il suo esilio come fosse una abdicazione. La sua è una rinuncia alla gloria ma anche una corazza contro il dolore. Il suo confino è la piattaforma che assorbe l’urto con un mondo ormai non più considerato suo. Una società da cui si sente ormai ai margini. Nella sua mente si alternano momenti di instabilità e di fermezza. Anche Neottolemo che accompagna Ulisse nel suo viaggio di ritorno attraverso la desolazione dell’isola sarà preda delle sue incertezze. Neottolemo figlio dell’eroe più famoso non riesce a reggere il confronto con il padre Achille. Lo stesso Ulisse reo di inganni e principale responsabile di tutti gli infausti avvenimenti, al cospetto dell’esule antieroe rinnega la sua alterigia e mostra nei suoi confronti tutta la sua umanità. “Lemnos” è una Produzione del Teatro Nazionale di Genova. In scena sono perfetti nel loro ruolo: Gaia Insenga (Filottete), Paolo Musio (Ulisse), Aurora Peres (Deus Ex), Gabriele Portoghese (Neottolemo), Alexia Sarantopoulou (Il Coro). Giorgina Pi con la sua vulcanica genialità ha creato una fine ricostruzione drammaturgica del mito dandole una universale modernità .

Giuliano Angeletti

 

LEMNOS
Ispirato al mito di Filottete
drammaturgia Giorgina Pi con Bluemotion
regia, video e scene Giorgina Pi
dramaturg Massimo Fusillo
con Gaia Insenga (Filottete), Paolo Musio (Ulisse), Aurora Peres (Deus Ex), Gabriele Portoghese (Neottolemo), Alexia Sarantopoulou (Il Coro)
ambiente sonoro Collettivo Angelo Mai
arrangiamenti e cura del suono Cristiano De Fabritiis, Valerio Vigliar
costumi Sandra Cardini | luci Andrea Gallo | colorist Alessio Morglia
produzione Teatro Nazionale di Genova / ERT / TPE
in collaborazione con Bluemotion e Angelo Mai

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