In sala “Lo sposo indeciso”

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Nei cinema italiani è appena arrivato un nuovo film col il volto noto Pietro Romano accanto ad alcuni dei “mostri sacri” del cinema da Ornella Muti e Claudia Gerini a Gian Marco Tognazzi e Francesco Pannofino.

Un altro nome si iscrive al grande mondo del cinema italiano, accompagnando un volto che gli spettatori tv conoscono bene. È quello di Pietro Romano – che in tantissimi jingle pubblicitari abbiamo sentito ripetere il tormentone “Immobiliare, Watson!”. Il film – appena uscito nella sale nazionali – si intitola “Lo sposo indeciso” e conta la regia di Giorgio Amato oltre che un cast eccezionale con, fra gli altri, Gian Marco Tognazzi, Ilenia Pastorelli, Ornella Muti, Francesco Pannofino e la partecipazione straordinaria di Claudia Gerini. Il film narra in chiave di humour nero le contrastate vicende della relazione tra un filosofo di fama internazionale (Gian Marco Tognazzi) e una donna delle pulizie, interpretata dalla bella Ilenia Pastorelli.

Ma torniamo a Pietro Romano, (classe 1974) che si definisce “figlio d’arte – entrambi i genitori erano nella lirica e suo padre ha anche lavorato nel cinema accanto “ai più grandi”, Fellini, Totò, Peppino De Filippo, Fabrizi, Magnani, Gassman) – e dice: “credo che la mia carriera non abbia un evento in testa, ma, in qualche modo, sia nata con me. Sin da bambino, dall’età di 11 anni, ho calcato il palco del Teatro dell’Opera, come piccolo attore e come voce bianca, ma da ancor prima sentivo scalpitare in me l’irrefrenabile passione per l’esibizione e per la costruzione dei dettagli. Da piccolo improvvisavo mini-film casarecci, con l’aiuto di mia sorella, paziente ed indispensabile spalla, ma anche pièces teatrali, praticamente per gioco. E non ho mai più smesso…”.

In foto Pietro Romano. Photo by Paolo Stucchi

Parlando di cinema in generale, queste le sue parole: “Il set cinematografico ha la valenza dei sogni e l’anima di un attore vaga, nel corso della sua carriera, da un desiderio all’altro, immaginandosi nei più stravaganti, o semplici, o istrionici ruoli, perché solo in quelle dimensioni realizza il binomio perfetto tra ego artistico e fantasia”. Su questa pellicola in particolare, sottolinea: “Siamo riusciti, credo, a rendere simpatica anche la follia. Forse proprio perché la ‘follia’ appartiene a tutte le epoche storiche, in forme diverse ma con risultati a volte molto simili.”

Abbiamo poi chiesto a Pietro Romano il suo rapporto col cast: “Sono stato fortunato, affiancato da attori bravissimi, eccezionali”.

Infine, una battuta sul successo. Arrivarci è stato faticoso?
“Arrivarci è costato molto studio e tantissima pratica. All’inizio, ho accettato molti ruoli, anche solo per beneficenza. A me piace sperimentare. Amo il dinamismo e il mio lavoro non mi annoia mai”.

Ilaria Solazzo

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