Cerchiamo di scoprire a fondo Alessandro Maiorano. Di lui si sono letti tanti articoli, che ci hanno mostrato alcune sue sfaccettature, ma mai si è andati veramente in profondità. Ho avuto il piacere di parlare con Alessandro, che mi ha raccontato molte cose di lui. Ma partiamo dall’inizio.
Alessandro Maiorano nasce a San Casciano in Val di Pesa. Da piccolo è un bambino come tanti, anche un po’ timido. Qui vive fino a quando ha 11 anni, quando i genitori Graziella Pestelli e Raffaele Maiorano lavoravano nella Villa Borromeo. In un secondo momento i genitori trovano lavoro presso le case del popolo di San Casciano, ma improvvisamente vengono licenziati dai responsabili, rimanendo senza lavoro con un figlio a carico. Per fortuna poi, ed è qui che Maiorano si trasferisce a Firenze, i due trovano lavoro alla Provincia e al Comune, andando così a vivere a Novoli.
Fin da bambino Maiorano ha un carattere decisamente particolare. È irruento, ma sa essere anche decisamente generoso e protettivo con le persone alle quali si affeziona. Questo carattere impavido lo dimostra fin da piccolissimo. Un giorno si trovava a scuola e come al solito seguiva la lezione in modo svogliato. Sente delle grida provenire dalla finestra e si accorge che la professoressa alla quale voleva tanto bene, Ilda Gensini, era stata attaccata da due rapinatori, che le avevano estorto un cuore dove all’interno stava la foto del figlio tragicamente scomparso. Maiorano non ci pensa due volte e corre in suo soccorso, facendo un tantino male a uno dei due rapinatori, tanto è vero che fu indagato per recate lesioni, uscendone alla fine pulito.
Questa caratteristica di cacciarsi nei guai per poi essere assolto è tipica del soggetto. Gli accade una cosa simile anche quando, ventenne, al mare con la fidanzata del tempo, litiga con un ragazzo che inizialmente fa una battuta poco carina sulla ragazza, per poi attaccarlo fisicamente senza preavviso, rompendogli il setto nasale. Preso da un’irrefrenabile rabbia, Maiorano gli getta un pesante sdraio addosso e il ragazzo cade a terra tramortito, riprendendosi solo tempo più tardi. Anche qui il nostro protagonista rischia grosso, ma poi viene scagionato per legittima difesa.
In età adulta si ritrovò anche a lottare contro dieci malintenzionati in una calla veneziana. Questo gruppo di persone voleva molestare una turista straniera e Maiorano riuscì a salvarla, scacciando i criminali grazie all’arpione di una gondola.
Si tratta di atti prorompenti ed eroici che hanno contraddistinto la sua vita. Una figura certamente eccentrica, non certo uno stinco di santo, come lui stesso ammette, ma questa sua personalità l’ha messa spesso a disposizione della difesa dei più deboli.
Sarà per certe inimicizie con uomini di potere, sarà per amicizie con persone ambigue, sarà per storie amorose con mogli di pezzi grossi (la passione per il gentil sesso è un piacere che non si è mai fatto mancare, vero sciupafemmine) che Alessandro Maiorano è stato letteralmente perseguitato, ritrovandosi in una marea di guai giudiziari. È stato indagato per reati terribili, come terrorismo a mano armata, accusato addirittura di far parte del commando delle brigate rosse, quelle stesse che uccisero Conti. Naturalmente non c’entrava niente con tutto questo, eppure le indagini contro di lui continuarono, arrivando a un record di diciassette perquisizioni, tre tra l’altro col 41 tulps, accusato poi stare ideando un attentato a un noto politico. Lo stesso Maiorano non può richiedere i suoi fascicoli perché su di lui pende il segreto di stato, vale a dire che i suoi dati sono stati associati a documenti top secret.
Potremmo andare avanti per molto tempo nello spiegare tutto quello che gli è stato fatto contro. Per esempio ben due perizie psichiatriche, esperienze devastanti dal punto di vista psicologico, da cui ne uscito con il risultato di persona intelligente, anche sopra la media.
“Sono stato spogliato nella mia anima. Se penso a quei momenti mi torna in mente quell’atto che ho vissuto come una violenza.”, spiega Maiorano, che, tra l’altro, lui che lavorava a Palazzo Vecchio, a Firenze, viene allontanato dalla sfera lavorativa in modo ingiustificato, mandato in prepensione, perché ritenuto uomo pericoloso. Per tale ragione gli viene tolta anche la patente, considerata un’“arma”, a lui che è abituato a guidare le super car più prestigiose, dalla Ferrari alla Lamborghini.
Intanto continuano processi su processi e continuano tutt’oggi, con Alessandro Maiorano che viene sempre assolto.
“Sono arrivato a un punto in cui ho temuto realmente di diventare un vero criminale. Ho pensato di vendicarmi contro quello che considero il mio acerrimo nemico: Matteo Renzi.”, afferma Maiorano. Dovete sapere che la madre era invalida e che per legge il figlio doveva lavorare nella zona più vicina alla sua abitazione, per esserle di supporto. Invece veniva spostato in sedi lontane e questo è stato un altro elemento che ha scatenato l’ira di Maiorano, già detestato da alcuni esponenti di Palazzo Vecchio, forse anche per una sua spiata che ha fatto sì che l’economo finisse in carcere.
Quest’amore per la verità lo accompagna per tutta la vita. Ha vissuto in prima persona anche lo scandalo di prostituzione all’interno dello stesso ente. “Il martedì e il giovedì lavoravamo a giornata lunga e molte ragazze, anche insospettabili, con la scusa che avevano bisogno degli uffici, venivano a fare marchette. C’erano anche escort minorenni e c’era anche un pesante giro di droga.”, afferma lo stesso ex dipendente.
Poi è arrivata la svolta. Dopo tante accuse subite, tanto dolore, tanto malessere, Alessandro Maiorano ha un’idea: “Se tutti mi considerano un Vallanzasca di Firenze, allora posso diventarlo veramente.” È così che nasce il mito del Bandito di Firenze, questo attraverso i suoi libri. Il primo era stato L’usciere Maledetto di Palazzo Vecchio, che ha avuto un successo veramente inaspettato e da cui è nata anche la versione inglese, con una copia acquistata addirittura da Michelle Obama. È poi uscito Gli amici miei di Firenze e il fumetto Il Diavolo e l’Acqua Santa, tutti libri che trattano le vicende di Palazzo Vecchio e la rivalità con Matteo Renzi. Un altro libro è Il Bandito da Firenze, da cui è nata anche una sceneggiatura alla ricerca di produzione, che sarà presentata il 23 di settembre a Villa Medici, insieme all’ultimo volume nato, vale a dire Lo Stalker dei Potenti. Un altro progetto è quello di creare una casa editrice insieme a Salvatore Baiardo e realizzare un film sui fratelli Graviano. Di Baiardo Maiorano pubblicherà anche il primo volume a lui dedicato. Questi libri sono stati scritti anche grazie alla collaborazione con l’Avvocato Carlo Taormina, che ha preso a cuore fin da subito Alessandro Maiorano, decidendo di difenderlo. “Alessandro è un uomo unico, mai conosciuta una persona così.”, ha affermato Taormina del suo assistito.
Ma perché un personaggio come Maiorano non è in televisione? “Le televisioni non mi vogliono, perché significherebbe rovinare la carriera politica di Matteo Renzi, sono un personaggio scomodo.”, dichiara il Bandito di Firenze.
Ci sarebbero tante altre cose da raccontare su di lui: ha aiutato persone anziane, disabili, dando supporto economico e morale. Credente e cristiano, ha portato dal Papa persone, tra cui è stato di rilievo il caso di Beatrice Naso.
Maiorano aveva lavorato anche nel mondo del calcio, collaborando con Sergio Vatta, scopritore di talenti come Antognoni, Cois, Ventola, Lentini, Totti o Del Piero. Dal canto suo, il Bandito di Firenze ci ha visto lungo su Giorgio Chiellini e Alessandro Diamanti, facendoli approdare al grande calcio.
Ultimamente ha fatto parlare di sé anche per il caso Kata, la bambina scomparsa, dando un forte aiuto alle indagini, che speriamo possano avere un lieto fine.
Insomma, che dire infine di Alessandro Maiorano? Diciamo che per tutti è un criminale, anche se in realtà non lo è. Anche se ha imparato a divertirsi accettando questa fama ed è proprio attraverso quest’atto di elaborazione che sta realizzando tutti questi progetti che lo stanno facendo conoscere sempre di più. Maiorano è uno spirito libero, creativo e artistico, un bastian contrario che non si arrende alle ingiustizie e al politicamente corretto. In fin dei conti questo Alessandro l’ha fatto solo per sua mamma Graziella.
Stefano Duranti Poccetti