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Fantasia e poesia per sposi in crisi al posto di “Guida pratica per coppie alla deriva”

Data:

 

03 OTTOBRE – 15 OTTOBRE 2023, Teatro De’ Servi di Roma

L’abitudine agli stessi ritmi e gesti quotidiani, l’assuefazione alle piccole cose ed alle  monotone parole od alle ritualità domestiche, come prendere parecchio caffè durante il giorno che poi annulla gli effetti eccitanti della caffeina, valgono a maggior ragione a distruggere il desiderio dell’altro, la carica di testosterone ed ormoni che ci spinge a volere la sessualità e l’amplesso con il nostro partner, che insieme alla memoria ed agli interessi culturali è la carica adrenalinica, che aggiunta agli antiossidanti, ci permette di non invecchiare precocemente sul piano fisico e mentale. Questo è l’argomento centrale della commedia vivace e didascalica  “ Guida pratica per coppie alla deriva” della canadese  Michele Rimi nella sentimentale e sferzante dialettica  tra moglie e marito che, coniugati borghesemente da 25 anni con tre figli ed una bella casa, non hanno problemi economici bensì sensuali e non sono più in grado di cercarsi e copulare come ai bei tempi, essendosi affievolita la carica erotica. Come riscoprire il piacere dell’amore e spasmodicamente eccitarsi per ritrovare il brivido dell’orgasmo e la conseguente felicità, con il rinsaldare il vincolo coniugale nel coito? Tale domanda s’è posta l’autrice del copione che mantiene ancora oggi tutta la sua fresca validità e ricchezza di basilari concetti, specialmente in un contesto in cui i vili femminicidi non si contano più, siamo arrivati quasi a trecento nel corso dell’anno, con l’omicidio – suicidio della coppia albanese di Castel Fiorentino o gli sfregi permanenti e rancorosi con l’acido. Si capisce perciò che il testo sia stato rappresentato in più di 20 Paesi e che gli attori Vado e Stalteri , dopo il clamoroso successo dello scorso anno, l’abbiano ripreso per presentarlo fino a domenica 15 al Teatro dei Servi di Largo Chigi. Alice ed Enrico hanno dunque stabilito di fare da soli questo tentativo di riandare da soli agli splendidi primi tempi della passione in un’ovattata stanza d’albergo, dove lui si lamenta degli asciugamani troppo duri e graffianti, salvo poi sapere che sono di buon tessuto e provenzali, aiutandosi con un manuale sessuale per ottenere il risultato sperato. Tuttavia i sensibili palpeggiamenti reciproci dei propri corpi a pancia sotto, l’ideare dei vezzosi nomi per il suo “lui” che non gradisce ansie da prestazione e preoccupazioni inibenti, il chiamarlo dolcemente lei Franco ed il suo proprietario maschile Cesare, per rivendicare quell’autorità ed orgoglio dell’uomo che Alice vorrebbe far sentire in colpa trascurando i suoi doveri familiari, come il rapporto sadomaso a cui lei lo sottopone con la sua splendi da e luccicante “gepierre “nera da amazzone con il frustino in mano sono vani.Allora cosa fare per non naufragare definitivamente e lasciarsi con astio e risentimento montante, incomprensione deflagrante? Essendo spiriti latini non può che venirci incontro la suadente lirica immaginativa degli stupendi albori e tramonti primaverili, degli azzurri marini dell’increspate onde ed i nevosi monti invernali, con il divagare poetico della sbrigliata fantasia onirica, capace di suscitare rinnovati stimoli ed impulsi sensitivi, ebbrezze emozionali che tornano a far battere il cuore e risvegliano gli sposi dal torpore sentimentale, spingendoli di nuovo l’una fra le braccia dell’altro, galeotta una bottiglia di champagne transalpino pregiato con due calici. Un noto adagio recita “Chi fa da solo fa per tre” ed è proprio questa la saggia conclusione cui giunge la scrittrice del Paese con l’emblema della foglia d’acero, invitando l’uomo a ricorrere alle armi di cui è dotato: ingegno, raziocino ed estro creativo, metaforico con allusioni e quadri pittorici dettati dalla suggestione del pensiero poetico, spronato da entrambi a delineare sublimi ed onirici scorci ad occhi aperti. Gli eccipienti della trama della durata di 80 minuti e che tiene desta l’attenzione del pubblico per la tematica di profondo valore etico e sentimentale che tocca tutti sono numerosi e collegano l’utile della riflessione introspettiva e di coppia all’analisi della propria intimità, che culmina in una lancinante commozione finale quando rinasce imperante l’urgenza del coito amoroso per il rivitalizzato erotismo.  Rifiorisce la dolce intimità e la donazione totale al compagno di vita, elementi essenziali su cui si fonda un matrimonio, resi più attraenti ed efficaci dal sarcastico e brillante, graffiante, duello verbale, che non risparmia proditori colpi bassi figurati, reso umoristico e comico nei passi salienti dalla perfetta mano registica del veterano “ maestro” di palcoscenico Nicola Pistoia, a cui l’interpretazione di fine classe stilistica ed elegante, signorile, movimento e postura sulla scena dei due protagonisti Danila Stalteri e Massimiliano Vado, contribuisce pienamente per il successo della pièce, che sarà seguita dal 24 ottobre per la stagione all’insegna della “comicina” quale garanzia di risata e buon umore da “Il letto ovale” di Ray Cooney e John Chapman per la regia di Matteo Vacca. Pertanto le coppie sull’orlo del fallimento relazionale hanno ancora più di una settimana per scovare il talismano della felicità.

Giancarlo Lungarini.

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