Un esempio di rara bravura e professionalità ha rappresentato il debutto di “My Fair Lady” con l’ adattamento italiano.I protagonisti,Serena Autieri ed Ivan Castiglione, nei rispettivi panni di Eliza,donna moderna sicura di sé ed Henry Higgings,professore impettito”allegerito” in questa versione dal travolgente talento di Castiglione,sono capaci di fare di tutto,e ce lo dimostrano: cantano,ballano,non perdono una battuta.Encomio speciale ad Ivan,che in un momento di defaillance dovuto ad un microfono rotto,ha continuato a parlare con una disinvoltura e professionalità da Oscar.Folto il parterre di personaggi noti che ha potuto ammirarli: Neri Parenti,Enrico Vanzina,Alda Fendi,Enrico Montesano,Gigi Marzullo,Dario Salvatori,e tanti altri in una prima overbooking.
Un sogno che si realizza per la bravissima Serena:” Sognavo di diventare Eliza Doolittle da tre anni,poi è arrivato il covid”. Un’ eredità importante datagli da attrici del calibro di Julie Andrews,Haudrey Hepburn e Delia Scala:promossa a pieni voti.Lei crea una”sua” Eliza ,piena di personalità contrastanti e completamente,e riceve anche i complimenti di Fioretta Mari,interprete di un cadeau nello spettacolo. Al pari il suo compagno di scena:”Gli uomini sono restii ai sentimenti, freddi e semplicistici,il mio Higgings capisce l’importanza dell’ amore vero,autentico”dice parlando del suo Henry. Il pregevole regista A.J.Weissbar crea una My Fair Lady moderna,inaspettata,coadiuvato dalle musiche del maestro Enzo Campagnoli e dalle spettacolari coreografici Gianni Santucci.Ciliegina sulla torta i costumi,ben 103,che ci riportano al periodo storici con dei ritocchi di creatività dell’ abile costumista Silvia Frattolillo.Tre ore di emozioni per immergersi in una favola senza tempo,in un momento storico nel quale sognare forse ci aiuta ad essere più forti.
Sara Nicoletti
