Roma, Teatro Vittoria, dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024
Ridere delle paure è sempre una delle terapie più efficaci per tenere a bada le nostre nevrosi personali e collettive, che mai come in questi ultimi anni stanno dando il peggio di sé, foraggiate da un’informazione balorda a caccia di sensazionalismi e di facili click digitali. Di questo, ma anche di altro, si parla in “Niente panico!”, il monologo di Paolo Hendel, scritto con Marco Vicari, in scena al Teatro Vittoria dal 30 gennaio al 4 febbraio. Spettacolo sì leggero, ma con un retrogusto amaro, malinconico, che lo rende più interessante e foriero di qualche riflessione sulle fragilità umane che possono presentare il conto senza preavviso. Merito senza dubbio dell’artificio drammaturgico che pone il bravo Hendel in un ospedale, in visita ad un caro amico in grave condizioni ed alle considerazioni che ne scaturiscono sul presente e su un più o meno immediato futuro che lascia poco spazio, ainoi, alla speranza soprattutto dei giovani. Tra ipocondrie, streptococchi, guerre, pandemie, allarmi climatici, temperature “percepite” e titoli catastrofici, la lotta per la sopravvivenza si fa dura e l’affetto e le attenzioni per un amico in difficoltà possono essere una luce di dolce umanesimo in un mondo che corre e ci supera spiazzandoci di continuo.
“Niente panico!” è un invito a non darsi per vinti alle paure, a vivere delle cose essenziali pur non potendo sottrarsi al vortice infodemico tipico di questi tempi. Paolo Hendel, con il suo umorismo caustico, mai disgiunto dall’intelligenza che sa osservare la realtà, riesce a regalarci sorrisi “consapevoli”, non solo puro intrattenimento. Anche perché, guardandosi intorno, non c’è poi così tanto da ridere. O no? Si replica fino a domenica 4 febbraio.
Paolo Leone
