A volte ci si attacca ad un partner idealizzato,il quale non corrisponde per niente alle nostre aspettative.Si crede che sia un principe (o una principessa)azzurro,che risolverà tutti i nostri problemi e ci porterà via sul cavallo bianco.Si associano degli atteggiamenti di inequivocabile disinteresse a motivazioni esterne,a pensieri che non sfiorano nemmeno nell’ anticamera del cervello il presunto”principe”,giustificando.Spesso questo atteggiamento è dettato da una mancanza genitoriale in età infantile,come ci spiega Viola Conti,l’autrice del libro bestseller “Perché amo solo chi fugge, il dolore è un talento”.
Il libro ci racconta di Celeste,donna adulta che perde dignità diventando pericolosa al limite dello stalking,pur di conquistare l’ amore di Luca, artista bello e dannato.La protagonista rappresenta l’ immagine di un’ esigenza interna ben più profonda,quella di essere amata costi quel che costi, per sopperire a carenze affettive di tipo familiare celate fin dall’ infanzia.La chiave di lettura e di svolta,viene data dalla talentuosa Conti in questo modo:”L’ amore malato,nocivo deve essere inteso come un punto di partenza per tirare fuori mancanze mai gridate,rapporti insoddisfacenti e,in tal modo,raggiungere una consapevolezza totale di sé stessi,in modo catartico”.Un libro esemplare per chi si sente vittima di questi sentimenti dolorosi,privi di felicità, che in realtà è quella che ci dovrebbe dare un rapporto di coppia sano e duraturo,e che può farci avvicinare ad un percorso psicoterapeutico per ritrovare la serenità in noi stessi,ed aprire il cuore all’ amore,ma quello vero.
Sara Nicoletti
