Gangster – movie… all’ italiana. Il conto è chiuso

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Il film di cui leggerete oggi  è una pellicola di “ onore e vendetta “ che  si rifà ad un western molto famoso, a firma di Sergio Leone, “ Per qualche dollaro in più “, di qualche anno addietro.

“ Il conto è chiuso “ è un film di Stelvio Massi del 1976 che vede per protagonisti uno dei divi dell’ epoca quale Luc Merenda, un grande attore quale Giampiero Albertini, un Mario Brega che avevamo avuto modo di conoscere qualche anno prima quando aveva partecipato alla famosissima “ Trilogia del dollaro “ ,un grande caratterista quale Nello Pazzafini, una triste Mariangela Giordano ed una bella Leonora Fani, ma il protagonista quasi assoluto è un attore che col mondo del cinema, fino a quel momento, aveva avuto ed avrebbe avuto poco o niente a che fare, il pugile argentino Carlos Monzòn, che sarebbe poi scomparso, tragicamente, qualche anno dopo, in un incidente automobilistico. In quegli anni andava abbastanza di moda sperimentare e Monzòn non fu il solo pugile ad essere chiamato a fare qualcosa di diverso rispetto al dare cazzotti, anche Nino Benvenuti, Roberto Duran e Tiberio Mitri, tanto per citarne alcuni, si cimentarono dietro la macchina da presa anche se, a dire il vero, con scarso successo, come ebbe modo di affermare Danilo Massi, figlio del regista.

Venendo alla trama del film, Monzòn interpreta Marco Russo, un giovane emigrante venuto dal sud in cerca di fortuna, almeno così sembra, ma in realtà il suo scopo è vendicare la morte della madre e della sorella, uccise anni prima dallo spietato Rico Manzetti, Luc Merenda. A sua volta, Manzetti è in lotta con il clan di Bobo Belmondo, Mario Brega, per accaparrarsi il potere. Marco non conosce nessuno e fa amicizia con “ Sapienza “, Giampiero Albertini, e Nina, una ragazza cieca che vive con lui, Leonora Fani. Marco, pur sconsigliato da Sapienza, cerca di accaparrarsi le grazie del sempre impeccabile, stilisticamente scrivendo, Manzetti e piano piano riesce a convincere il boss a farsi assumere. Rico Manzetti ha anche una compagna, Mariangela Giordano, ed una figliastra che vivono con lui, ma sono a lui soggiogate e Marco le salverà aiutandole a scappare. Rico sospetta di Marco e lo fa pestare a sangue dai suoi scagnozzi, massacrandogli il suo punto forte, guarda caso le mani. Marco sparisce per un po’, facendosi ospitare da Sapienza e da Nina per cercare di riprendersi e preparare la sua vendetta. Dopo che Rico stermina il clan di Belmondo, ci sarà la resa dei conti fra i due con il boss che, prima dello scontro finale, non riesce a ricordare chi sia Marco il quale, per “ rinfrescargli la memoria “, mette un carillon con le foto della madre e della sorella. A quel punto, Rico ha un flashback e si ricorda tutto; con un poderoso lancio di coltello il boss viene ucciso, Marco ha la sua vendetta e così si può davvero dire che “ Il conto è chiuso “, con Marco che saluta Sapienza e Nina e se ne va immerso nei suoi pensieri.

Il film è interessante e non ha momenti di pausa, ha la sua giusta dose di violenza ed un inevitabile, ma sempre piacevole, lieto fine.

Stefano Steve Bertini

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