“Ti ricorderò” è l’ultimo singolo di Piercarlo Pressenda

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Si intitola “Ti ricorderò” il nuovo singolo di Piercarlo Pressenda, giovanissimo cantautore padovano che incontra la musica in tenera età, avventurandosi poi a piccoli passi, in questo mondo che è il suo grande sogno. Eccolo quindi pubblicare il suo ultimo singolo, già presente nelle radio e in tutti i digital stores da diverse settimane.
Una canzone d’autore, quella malinconia che sembra sbocciare all’imbrunire, in un mood nostalgico che ben si allinea con la concezione stessa del brano. Un brano che, come spiega l’artista, è nato di getto, in una sera che sembra fatta apposta per liberare qualcosa che da tempo era lì dentro ma che aspettava il momento giusto per fuoriuscire… Un momento che tarda ad arrivare ma che poi, quando arriva, come un uragano, è capace di travolgere ogni cosa facendoci vacillare…
“È una visione di una storia a tratti astratta, immaginata ma con emozioni e sentimenti essenzialmente veri, puri. Una storia che può essere letta da ognuno di noi con una “chiave” diversa, per ritrovarsi il proprio spazio all’interno della canzone….” Racconta Piercarlo a parlando del brano, la cui profondità traspare in ogni singola nota, grazie anche al contributo vocale del giovanissimo interprete, il quale è autore del brano assieme al produttore Raffaele Montanari. “Ti ricorderò” è un pezzo attuale, ma che attinge molto dalla tradizione melodica italiana; un brano dove si evince immediatamente l’influsso della nuova generazione cantautoriale, la quale ha in autori come Ultimo, uno dei suoi migliori rappresentanti in Italia. E proprio questo stile malinconico, ma allo stesso tempo profondo e connaturato con le fragilità esistenziali, emerge in Pressenda che prende ispirazione diretta da questo genere, rimanendo però originale e apportando immagini e suoni che, soltanto la sua vocalità riescono ad esprimere. Una timbrica possente e allo stesso tempo rassicurante e che, quasi in contrapposizione stessa con il significato della canzone, sorprende l’ascoltatore, che intuisce come la trama emotiva nella ricerca di una qualche forma di appagamento, sopperisce al senso di insicurezza e fragilità, comunicato dal testo. Una fragilità che analizza ogni gesto riflettendo sul senso delle cose, sui sentimenti, sul passato….
“E guardo il cielo e sento il mare”. La poesia dispensatrice di musicalità anche per mezzo di immagini, dove le sensazioni si intersecano tra di loro e dove la visione di un qualcosa (il cielo) si appoggia a quella dello sentire (il mare), che non è soltanto un ascoltare le sue onde infrangersi contro le sponde, o come è logico che sia, ma è anche un sapersi porre in ascolto di quel silenzio assordante che avvolge la mente e l’anima e che somiglia a quel senso di vuoto e di malinconia che sopraggiunge la sera e rabbuia il quadro della nostra serenità, la quale sembra farsi tristezza, confusa con l’insicurezza..
Una notte che copre con il suo colore ogni angolo del nostro stato d’animo, mentre dentro di noi, urla il bisogno di ritrovare la felicità… “E ora dove sei…?” sopraggiungono domande senza una risposta, perché troppi sono i dubbi, “ Non so dove sei…”
E guardo il cielo e sento e sono pieno di domande, vado in fiamme, notte come sangue… ricorderò di amarmi un po’ di più…”
La necessità di amare se stessi, il bisogno di rincorrere i ricordi per guardarli assopirsi sulle nostre insicurezze…Il nero della notte che sbiadisce il suo colore per diventare un grigiore anonimo, mentre il fuoco brucia divampando con le sue fiamme e confondendo il suo colore con il rosso del sangue che sgorga dalle ferite dentro di noi….Per poi…guardare in alto, ancora una volta, ergendosi con la testa e quindi anche con la mente, Oltre le nostre possibilità, Oltre le nostre conoscenze, Oltre di noi, perché quell’orizzonte si apre di fronte a noi nel momento in cui lo sguardo lo squarcia per osservare ciò che prima non vedeva…..
Sonia Bellin
Videoclip:
Realizzato da Sound & Light
Prodotto dall’attrice Jana Manira
Registrato al PMS Studio

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