La rappresentazione teatrale è andata in scena al teatro comunale di Mercato S. Severino ed è liberamente ispirata al Malato immaginario di Molière. La commedia ha visto protagonisti gli attori del gruppo adulti della scuola. Un intreccio tra comicità e il teatro dell’assurdo. Qui il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante-Armando, il protagonista della commedia, di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il protagonista ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi. Si ride attraverso la continua ricerca di rimedi e cure di medici improbabili che creano situazioni esilaranti. Il Malato è consapevole che vivere è essere malati, la sua vita è piena di conteggi di clisteri, medicine, nomi latini di malattie, lavaggi gastrici e tisane e soprattutto della ricerca del rimedio perfetto per gli umori guasti. Assistere al giorno d’oggi ad una messa in scena come NON FACCIAMONE UNA MALATTIA, che si rifà alle satiriche frustate di Molière verso questo stolto riccone borghese, appaiono in una luce diversa, ambigua e stridente ma al contempo divertente: d’altronde qui siamo di fronte a un uomo talmente ossessionato dai medici da volere far sposare la figlia a uno di loro solo per assicurarsi le cure future non considerando i suoi veri sentimenti. I tanto amati medici che lo seguono d’altro canto lo sfruttano tenendolo per i cordoni della borsa e poi c’è tutta una diatriba interna tra le vecchie e le nuove teorie; insomma una relazione quella tra paziente e medico, tra società e medicina. Non Facciamone una Malattia è questo e tanto altro ancora, è pensare al benessere della società del domani, infatti il ricavato sarà devoluto in beneficienza alle associazioni “Noi Donne Soprattutto” e SISM Salerno.
Krizia Di Domenico