Sollazzati al sole, sdraiati in costume da spiaggia al limite del bagnasciuga, oppure sotto le fresche frasche in montagna, staccando la spina per il periodo vacanziero, svuotato dei problemi personali che invadono quotidianamente durante l’anno… il corpo si ritempra pronto a ricominciare la solita routine, non appena le vacanze terminano. Il pensiero comunque sia è lontano della minaccia che si sta diffondendo a macchia d’olio sull’ecosistema con l’inquinamento selvaggio globale. L’allarme a più voci, venne esposto dalla Società italiana di Ecologia durante il congresso del 23 settembre 2024, il prossimo sarà in programma quest’anno a Caserta dal 17 al 19 settembre con il tema: Ecologia e sostenibilità, strategie per affrontare le sfide del terzo millennio. Non sappiamo se dopo il convegno gli intervenuti faranno qualcosa di costruttivo oltre le semplici parole. Nel frattempo api, ricci e tantissime altre specie di vertebrati stanno scomparendo, questo risulterebbe da un rapporto ONU elaborato dall’Ipbes, si calcola che specie di vegetali come piante, animali acquo-terrestri ogni anno muoiono, la più alta media degli ultimi dieci milioni di anni, dovuta solo all’insaziabilità del cosiddetto Homo sapiens, guai se non fosse sapiente… Non curante, sapendo che inquinamento & affini tocca anche la propria salute, ma lui idiota e imperterrito continua a versare negli oceani solventi, fanghi tossici spargendo diavolerie sui campi come pesticidi, eliminando dalla faccia della Terra non solo le api… conoscendo con quale laboriosità organizzano il proprio lavoro, malgrado la breve vita a secondo del loro ruolo, dopo un duro ma intenso lavoro. Qualcuno le ricorderà impresse su una facciata delle cinque lire come simbolo di operosità continuando a fare lo gnorri pur sapendo che il nostro vivere dipende anche da loro. A questo proposito è d’uopo specificare che la famosa citazione creduta da tutti o quasi, sia stata pronunciata da Albert Einstein a riguardo delle api, in realtà fu scritta su un volantino e distribuito dall’Unione Nazionale Apicoltori Francesi nel 1994. Per proseguire la nostra breve indagine sulla mattanza, troviamo il riccio, malgrado sia animale protetto e alleato dell’agrosistema dell’orto per la sua alimentazione. Di interesse è stata la Large bue (Maculinea arion), importata in Inghilterra sembrava essere estinta a causa della perdita di alcuni habitat a lei naturali, ma grazie a progetti di conservazione, sfarfalla nuovamente nel Regno Unito.
Ci piacerebbe fare l’elenco delle specie animali a rischio imminente, la lista è talmente lunga da annoiarvi nel leggerla… invece non dovreste dimenticare che negli ultimi secoli per mano dell’essere umano, sono andati distrutti milioni di ettari di foresta, mal contato un settecento spece di vertebrati… l’olocausto continua a mietere vittime! Vi ricordate dei pipistrelli, non quelli cinematografici… a causa della degradazione dell’habitat e dei pesticidi hanno emigrato dalle città… poi ci lamentiamo delle zanzare, un singolo durante la notte un singolo pipistrello divora in media diverse migliaia di quei seccatori, sperando nel ritorno delle rondini, se sul balcone di casa avete un nido non distruggetelo, quando e se dovesse ritornare la rondine farà ritorno a casa! Così, pure la barriera corallina è in pericolo a causa del cambiamento climatico e l’inquinamento, si presume potrebbe estinguersi entro fine secolo, se non si interviene con energica immediatezza!
Come descritto dal titolo, fonti scientifiche attestano che la terra è all’inizio della sesta estinzione di massa, quest’ultima è la prima attribuita al sapiente uomo, con le attività… e l’ingordigia dovuta all’insaziabilità individuale della cosiddetta pecunia, ignorando le proteste mondiali e del Fridays for Futur, comunque sia se non ci diamo una regolata vera come ridurre l’inquinamento, le emissioni del CO2… pesticidi compresi, forse riusciremo a uscirne fuori da questo nuovo disastro… ma solo se tutti insieme formassimo un cordone vocale intorno al mondo si potrebbe ancora evitare questa catastrofe annunciata da troppo tempo!
Daniele Giordano

