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Roberta Marten è una cantante Transgender italiana eletta in Thailandia Miss International Queen, avendo interpretato Con te Partirò di Andrea Bocelli davanti alle telecamere della CNN. Parliamo di questo e molto altro in questa intervista…

Ciao Roberta, la musica s’impossessa di te molto presto, avevi appena tre anni quando hai cominciato…

Ciao! Credo di aver iniziato a cantare prima di camminare. Mia madre non è una cantante di professione, ma è dotata di una voce molto bella, pertanto io ne ero attratta e cantavo con lei mentre era impegnata nelle faccende domestiche, tutto iniziò allora.

Nel 2003, con “Sinceramente non tuo”, arriva la tua ufficializzazione nel mondo della musica…

Grazie a Franco Zanetti di Rockol, a Rudy Zerbi, a Sony music Italia e alla mia formazione precedente, nell’anno 2003 ho realizzato Sinceramente non tuo. L’album è un tributo a Lucio Battisti/Pasquale Panella contenente quattordici brani arrangiati magistralmente dal Maestro Alterisio Paoletti per quartetto d’archi e voci.

Probabilmente in molti non lo sanno, ma la sigla del programma de “L’Eredità” ha a che vedere strettamente con te…

Nel 2010 ho incontrato David Laudat (vocal coach di Spice girls e Take that). Ho realizzato, grazie alla sua direzione artistica, agli arrangiamenti di Daniele Tignino (T.I.P.I.C.A.L) e al mio staff di allora, Shattered dreams, cover dei Johnny hate jazz. È piaciuta a Carlo Conti, tanto da diventare per un periodo la sigla di apertura del suo programma televisivo L’Eredità in onda su Rai uno.

Nel marzo 2017 avviene la tua consacrazione, visto che vinci il Best Talent Awards al contest mondiale “Miss International Queen” in Thailandia, seguito interamente dalla CNN…

Nell’estate 2016 il mio attuale fidanzato mi convinse a partecipare alla manifestazione mondiale Miss international queen. Nel Marzo 2017 ho rappresentato l’Italia, in qualità di prima e unica vera Italiana di nascita e provenienza a partecipare al contest, vincendo il Best talent award. Ho interpretato dal vivo Con te partirò/Time to say goodbye di Andrea Bocelli, nella versione di Sarah brithman.

maxresdefaultInoltre hai vinto anche una battaglia sociale per te fondamentale, infatti, di anagrafe, ottieni il cambio del nome e del sesso.

Quest’anno otterrò il cambio anagrafico e del sesso (nei documenti dove è specificato). Sono ufficialmente Transgender dal 2014 e in Italia è possibile cambiare la propria identità senza doversi sottoporre all’intervento chirurgico di riassegnazione di genere, che intendo comunque fare per portare a termine il mio percorso.

Vorrei farti, se permetti, delle domande un po’ delicate. Innanzitutto vorrei chiederti da quando hai sentito in te la necessità di cambiare il tuo sesso e vorrei chiederti quanto può essere duro e doloroso convivere con un corpo che non si sente proprio?

Il disturbo dell’identità di genere inizia dalla nascita, i primi tempi è tutto molto spontaneo e naturale, verso l’età adolescenziale inizi realmente a capire che tutto ciò che desideri non corrisponde con la tua fisicità, con i tuoi lineamenti e soprattutto con i tuoi genitali. Vivi una realtà irreale e cerchi di nascondere quello che senti di essere. Il disagio interiore ti accompagna e riconosci in certi momenti che l’unica alternativa è seguire ciò che sei, non cioò che la società vuole vedere.

In questo senso la società sta facendo passi in avanti? Oppure al momento si parla più di omosessualità, rispetto invece alla transessualità?

Sono stati fatti passi da gigante dal punto di vista legale per le persone transessuali. Purtroppo trovo molto difficile cambiare la mentalità e il pensiero comune di una società che, molto spesso, non intende riconoscere che Trans è un individuo che affronta il cambiamento della propria vita come unica via per il suo benessere fisico e mentale. Tuttavia c’è confusione, le persone sono molto lontane dal riconoscere che omosessualità e transizione sono soltanto percorsi di vita differenti, anche se nessuno è diverso: un eterosessuale non è diverso da un omosessuale, cambiano gli orientamenti. Un omosessuale non sarà mai attratto da una transessuale, non ricerca la femminilità estrema nel partner come nel caso di una donna gay, la quale non ricerca la virilità maschile.

Dal punto di vista musicale, hai altri progetti in vista?

Sì, sto iniziando a scrivere il mio primo EP, e chissà magari un album in futuro, insieme all’autore che con me sta realizzando questo progetto, con il quale sono nate idee stimolanti, tanto da credere in quello che stiamo scrivendo. Tutto è nato da poco e con semplicità. I progetti più interessanti molto spesso nascono in questo modo.

Stefano Duranti Poccetti

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