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Katiuscia Sannito, la fotografia nel destino

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La fotografia era scritta nel suo destino. Un’esperienza coltivata fin da ragazza, un’emozione riscoperta dopo che la vita l’aveva portata in giro per l’Europa. Oggi, che di anni Katiuscia Sannito ne ha 41, lei e l’obbiettivo vanno di pari passo. Una simbiosi unica, a tratti stupefacente. L’età, nel suo caso, sembra non essere passata mai. L’orologio del tempo si è fermato, offrendole straordinarie occasioni di lavoro. La più importante, nell’ultimo periodo, quella che l’ha portata ad essere testimonial di un team Kawasaki ufficiale in Superbike. Alla faccia di giovanissime e fotomodella, sulla sella della moto che sfreccia a 330 km/h ci è salita lei. I fan sono andati in delirio. Il suo nome ha iniziato a rimbalzare sui social e sul web. E lei, semplicemente Katy, si è gustata il piacere del momento. Una donna divenuta fotomodella per curiosità, sulla cresta dell’onda da anni senza aver mai sconfinato nel volgare.

Riavvolgiamo il nastro: come inizia la tua avventura?

Volete sapere qualcosa di me? Sono originaria di Genova ma vivo a Roma, ho lavorato come chef ma fin da piccola ho iniziato ad avvicinarmi al mondo delle fotomodelle. Tutto successe per caso: fui notata mentre pattinavo sul ghiaccio, quindi finii in un concorso di bellezza dove arrivai fra le prime 10 su oltre 500 partecipanti. Ecco, fu la scintilla che accese il tutto…

Da quella passerella infatti…

Arrivò il mio primo contratto con un celebre marchio di intimo femminile. Per loro ho fatto cataloghi, le fotografie distribuite sui prodotti messi in commercio, locandine e pubblicità. Girai l’Europa, soprattutto Francia e Spagna, furono anni fantastici.

Finché…

I casi della vita mi riportarono in Italia. Mi misi a fare altro, inevitabilmente mi allontanai da quel mondo. Avevo bisogno di ritrovare me stessa, feci per due anni la volontaria in una comunità di bambini malati di AIDS. Quindi mi misi a lavorare come cuoca.

E qui, qualcosa si è riaperto.

Ho scalato i gradi, lavoravo come chef. Una passione che ho iniziato a coniugare col vecchio amore: quello delle fotografie. Ed ecco che mi ci sono ributtata: esperienza magnifica, ho ritrovato me stessa, il mio modo di esprimermi, di pormi agli altri.

Che è…

Improntato alla filosofia dell’eleganza. Non sono una donna che ama svestirsi davanti alla macchina fotografica, mi piace lasciare all’immaginazione, regalare il piacere del pensiero. Mi ispiro a donne come Sofia Loren, che senza spogliarsi erano cariche di erotismo.  Il desiderio nasce proprio dall’immaginazione…

Ed ecco che Katy Sannito conquista i fotografi.

Punto su queste armi, non ho più 20 anni e sarei al pari di tutte le altre se giocassi semplicemente sui centimetri di pelle scoperti. Non voglio neanche bruciarmi: anziché mostrarsi senza pudori, è molto più accattivante un nudo artistico.

Il tuo corpo è finito, nel 2018, anche su un calendario.

Devo ringraziare Umberto Condemi De Felice per avermi offerto questa straordinaria possibilità a 41 anni. È stata una enorme soddisfazione, io ho accettato di farlo per mettermi in gioco, per pormi per la donna che sono alla mia età. Ho consapevolezza di me e dei miei punti forti: ho un bel senso, ho bei lineamenti… perché non mostrarli in foto artistiche?

E pochi mesi fa…

È arrivato un altro straordinario traguardo. Sono stata chiamata da un Team della Kawasaki per delle foto sulla loro moto impegnata in Superbike. Anche in quel caso è stato tutto stupendo. Ma non è finita qui: a breve termine mi aspettano collaborazioni con creme e intimi…

Non solo fotografia, ma anche tv.

Qualche soddisfazione me la sono tolta anche in quel campo! Ho fatto numerose comparsate come pubblico, in fiction e nel Commissario Rex. Quello della tv è un mondo patinato che inevitabilmente affascina chi ne fa parte…

Quanto piace sedurre a Katy Sannito?

Penso che la femminilità sia parte di noi: adoro un tacco a spillo, sono amante del pizzo nero e dei reggicalze, trovo sensuale un tubino o una camicetta leggermente scollata.

E tutti questi elementi li hai portati nel tuo ruolo di fotomodella.

Ho seguito scuola di portamento e di fotografia, la formazione è essenziale: non ci si può improvvisare fotomodelle, occorrono le basi. Lo dico io che sono in questo campo da 20 anni e continuo ogni giorno a scoprire qualcosa di nuovo.

Luca Fina

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