In scena al Teatro 7 di Roma dal 29 marzo al 10 aprile 2016
Tre cani in un canile. O almeno tre attori nelle vesti di cani. Ognuno con una personalità che li contraddistingue: il randagio senza nome della Garbatella (Andrea Perrozzi), Artù (Alessandro Salvatori) il “colto” cane di razza abbandonato dalla sua famiglia e infine Lollo (Bernardino De Bernardis), su cui sono stati fatti degli esperimenti di cosmesi e non solo, i cui segni sono ancora ben visibili sia sul corpo che nei comportamenti.
Tra risate e canzoni con motivetti accattivanti ci immergiamo con piacevolezza in un mondo sui generis dei migliori amici dell’uomo e così, gradualmente, emergono le loro storie, a tratti tristi e melanconiche, a cui però viene dato un taglio divertente grazie a battute sarcastiche e geniali ad hoc sul mondo canino che rendono lo spettacolo davvero unico e adatto ad ogni pubblico, dagli adulti, amanti degli animali ai bambini. Le esperienze dei tre, poi, tratteggiano il loro personale rapporto con l’umano: Artù continua ad aspettare l’arrivo dei suoi padroni nonostante lo abbiano abbandonato da due anni (da qui si denota la sua fedeltà assoluta e il suo affetto sincero e profondo per quella che considera la sua famiglia), il bastardino che viene dalla strada e non vale nulla senza un pedigree, costretto a mangiare nella spazzatura e che dopo aver subito violenze dagli uomini è diventato diffidente e ne ha paura e infine il povero e strampalato Lollo che ha fatto da cavia ed è per questo diventato ancora più stravagante.
La prospettiva della rappresentazione Io non posso entrare è dunque quella a quattro zampe: emozioni forti, quasi umane, affiorano con una tale spontaneità da sembrare di spiare davvero l’universo dei cani, come se potessero parlare anche nella realtà, trovando le parole per esprimersi e per dire ciò che pensano di noi. Uno spettacolo dinamico focalizzato sull’universo canino, sulla sua purezza e ingenuità, sull’amore disinteressato che solo un cane sa dare, che scopre con naturalezza attraverso le loro riflessioni le nostre contraddizioni, le nostre regole spesso ingiuste e insensate, e soprattutto le nostre ipocrisie.
Flavia Severin
Di: Manuela D’Angelo
Regia: Paola Tiziana Cruciani
Aiuto regia: Andrea Zanacchi
Attori: Andrea Perrozzi, Alessandro Salvatori, Bernardino De Bernardis
Musiche: Andrea Perrozzi
Disegno luci: Claudio Cianfoni
Capo elettricista: Emanuele De Rossi
Coreografia: Cristina Fraternale