Dal 30 giugno al 17 luglio 2016 il Chiostro del Centro Convegni S. Agostino di via Guelfa 40, a Cortona (AR), ospita “Pandemonium”, mostra personale di pittura di Anna Magi a cura di Marco Botti.
L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 20, e dal sabato alla domenica, dalle 11 alle 20.
Venerdì 1° luglio, alle ore 18, l’inaugurazione ufficiale alla presenza dell’artista.
“Pandemonium” ha il patrocinio del Comune di Cortona e della Provincia di Arezzo. L’iniziativa espositiva è resa possibile grazie alla collaborazione di Cortona Sviluppo, Fattoria Santa Vittoria, M. Cecchi & Co. SpA e Mastro Artista Belle Arti.
LA MOSTRA
Il luglio cortonese si apre con una di quelle mostre che non passano inosservate. “Pandemonium” di Anna Magi introduce infatti al complesso universo creativo dell’artista foianese, fatto di gestualità, libertà esecutiva e un utilizzo peculiare dei colori.
Nelle opere della Magi le immagini si intrecciano, scontrano, fondono e confondono. Le poliedriche forme scaturiscono e scompaiono le une nelle altre, per poi riemergere nuovamente in un vortice magmatico continuo che stordisce ed emoziona l’osservatore. Una profonda ricerca identitaria ma anche un inno all’imprevedibilità della vita, che nelle sue tante sfaccettature e contraddizioni ci pone ogni giorno di fronte all’incognito.
Il “domani non sa mai” sembrano suggerirci i dipinti in mostra, ma scoprire cosa succederà è l’avventura più eccitante del nostro effimero passaggio in questo mondo.
L’ ARTISTA
Anna Magi vive e lavora a Foiano della Chiana (AR). Laureata in Lettere e con un master in Counseling relazionale, ha esordito a livello espositivo nel 2011 con la personale “Il piacere dell’imperfetto” nel Museo della Madonna del Parto, a Monterchi. Successivamente ha esposto lo stesso progetto alla Galleria Civico 69 di Firenze e al Caffè dei Costanti di Arezzo. La pittrice si muove nell’ambito della “comunicazione trascendente”, utilizzando mezzi empirici e semplicità istintuale.
LA POETICA
Nel gesto tracciato sul colore si esplica la compulsività del sentire. Da remote profondità il gesto si afferma e trova tregua nell’abbandonarsi alla possibilità di una traccia che non si estingue nel pensiero, ma si afferma nel fare, nella decisione di compiere un percorso che pur non avendo limiti è definito in uno spazio e che può essere nell’atto stesso dell’esplicazione, condiviso. E tutto questo in una ‘visitazione’ personale, in un gioco di colori che si mescolano come per caso, così come la vita stessa per caso sembra proporti, se le sai vedere, le vie che ti portano all’affermazione del ‘tuo’ senso di stare al mondo. La vita in ogni immagine/quadro emerge dal centro; un’immagine deve nascere e morire in un’altra; in ogni proposta di immagini vi è una sequenza di reazioni, ricreazioni, distruzioni, contraddizioni, in una dialettica distruttiva e costruttiva al contempo. “Sarei un pazzo dannato se non lo facessi”… così queste immagini/quadri vengono proposte con tutte le loro crudezze, dubbi e confusioni, ingenuità e speranze, con una sotterranea fiducia che l’amore per l’Uomo che le ispira, l’amore per la Conoscenza che le anima, l’amore per la Vita nel suo incessante fluire nel magma del Bene e del Male, vengano condivisi… (Anna Magi)
Marco Botti