Vincenzo Bocciarelli torna a teatro con “Papà, sei di troppo”

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Dei testi teatrali dell’interessante autore Yannis Hott, quello più acclamato è stato senza dubbio “Papà, sei di troppo“.

Lo spettacolo, che debutterà il 27 ottobre in Prima Nazionale presso il Teatro Dehon di Bologna, la cui attività è molto attenta  alla nuova drammaturgia che affronta i temi sociali, sarà interpretato da Vincenzo Bocciarelli (www.vincenzobocciarelli.com) e da Mario Mattia Giorgetti (www.sipario.it), che ne curerà anche la regia. Dopo il debutto di Bologna lo spettacolo andrà in tournée a Milano, Firenze, Roma, Napoli, Palermo.

L’opera teatrale affronta la tematica della disoccupazione nei giovani in un futuro prossimo in cui uno Stato despota, in nome del capitalismo globale, obbligherà i figli a sopprimere i padri settantenni per dar loro la sicurezza di un lavoro garantito e per risparmiare sul costo delle pensioni.

Vincenzo Bocciarelli, attore versatile di provenienza strelheriana, ha già lavorato con Giorgetti alla fine degli anni ’90, quando giovanissimo, insieme a Marisa Fabbri, era protagonista dell’opera “Processo agli innocenti” di Carlo Terron, andato in scena con notevole successo al Teatro Manzoni di Milano.

Mario Mattia Giorgetti, Direttore dello storico mensile Sipario, che al suo attivo ha oltre cento regie, ha dichiarato: “Sono felice di aver ritrovato Bocciarelli perché già allora avevo individuato il suo talento. E’ l’attore più giusto per interpretare il ruolo del protagonista di questo testo così provocatorio e drammatico che alterna a momenti di commovente compassione, attimi di rabbia assoluta, sfidando e avvertendo il pubblico dei possibili pericoli che sono in agguato…”

Ma quali sono i messaggi che si intende sottolineare e far pervenire agli spettatori attraverso questa messa in scena?

Il regista Mario Mattia Giorgetti così risponde alla domanda.

“L’autore non solo denuncia, sotto forma di assurda allegoria, un possibile verificarsi

di un pericolo imminente, ma immette nell’opera anche i 12 Apostoli di Cristo, immaginati in un momento onirico dal padre,che racconta loro quello che sta accadendo e il fallimento della loro missione in un mondo dominato dal capitalismo disumano e per niente cristiano.”

Claudia Conte

 

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