Albano Laziale, Anfiteatro Festival (Via dell’Anfiteatro 40). Dal 29 luglio al 15 agosto 2016
E’ la musica il filo conduttore della seconda settimana di spettacoli.
VENERDI’ 5 AGOSTO. “The dark side of the moon” – Pink Floyd Legend. Con: Fabio Castaldi (bass, vocal); Andrea Fillo (guitar, vocal); Emanuele Esposito (drum); Simone Temporali (Keyboards, vocal); Paolo Angioi (acoustic, electric and 12 string guitar, bass, choir); Michele Leiss (sax); Martina Pelosi, Sonia Russino e Giorgia Zaccagni (choir). Andrea Arnese (video/audio effects, keytar, acoustic guitar).
Quarta giornata del Festival che rimarrà impressa a lungo nella storia di questa manifestazione. Vi assicuro che ogni parola, seppure ad effetto, non potrebbe mai restituire la magnificenza di questo concerto. La perfezione nelle esecuzioni, la pulizia del suono, per non parlare delle strumentazioni accuratamente scelte dalla band, l’impianto scenico, le luci, la scenografia ricca di sorprese. Come fare a descrivere ma, soprattutto, come fare a trasmettere il godimento assoluto di una serata così? Musicisti straordinari, coriste eccezionali, pubblico strabordante in platea e centinaia di persone assiepate lungo la cancellata che percorre, dall’alto, un fianco dell’anfiteatro. La musica dei Pink Floyd non ha certo bisogno di presentazioni, e i P.F. Legend giustificano il seguito enorme di appassionati e la nomèa di più importante tribute band del gruppo rock che ha scritto una pagina importante nella storia della musica moderna, mettendo la firma su una notte, appunto, da leggenda. Seconda parte del concerto dedicata totalmente a The dark side of the moon, la prima ad altri storici pezzi della gloriosa band inglese.
Giudizio: Scelta oculatissima, quella di aver portato questo gruppo nel Festival. Sold out, concerto di altissimo livello ed effetti scenici superlativi. Se ne parlerà a lungo.
SABATO 6 AGOSTO. “Madama Butterfly”, melodoramma in due atti di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Produzione Europa Musica. Personaggi e interpreti: Paola Di Gregorio (Cio-Cio-San/M. Butterfly); Antonino Interisano (F.B. Pinkerton); Pierluigi Dilengite (Sharpless); Stefania Scolastici (Suzuki); Guido Bernoni (Goro); Carlo Di Cristoforo (zio Bonzo); Emanuela Giudice (Kate Pinkerton); Andrea Di Gregorio (Principe Yamadori); Antonino Zaffiro (Commissario Imperiale). Direttore dell’orchestra Sinfonica Europa Musica: Maurizio Morgantini. Regia di Gianmaria Romagnoli. Scene di Giovanni Di Mascolo; Maestro del coro Renzo Renzi.
Avevamo temuto, durante il primo atto, di dover tornare mestamente a casa a causa di qualche goccia d’acqua inattesa ma poi la magia dell’Anfiteatro ha prevalso anche sulle nubi passeggere svelando un bellissimo manto stellato. E proprio “Dolce notte quante stelle” canta la povera Cio-Cio-San/Butterfly con la voce potente e la presenza scenica della bravissima Paola Di Gregorio, ormai una veterana del Festival. E’ la sua stella, si, a brillare in questa serata, vuoi per il ruolo straziante, vuoi anche per aver fugato qualche perplessità sull’amplificazione durante il primo atto. Bellissima la messa in scena, con l’omaggio al teatro Kabuki e alle sue maschere, ma le interpretazioni della Di Gregorio su tutti, di Interisano nel ruolo di Pinkerton il ricco, superficiale seduttore la cui condotta condurrà Butterfly al suicidio, di Zaffiro in quello del Console e della Scolastici in quello della fidata Suzuki, prevalgono su ogni altro aspetto. Una storia attuale, se non nelle modalità, nelle conseguenze di tanti comportamenti irrispettosi nei confronti delle donne e di chi ancora conserva una purezza d’animo.
Giudizio: Un plauso ad Europa Musica, che con passione insiste nella diffusione della conoscenza operistica rivolta a tutti. Partitura tra le più complesse, che soddisfa il pubblico presente.
DOMENICA 7 AGOSTO. “Stralunato Recital”, con Antonella Ruggiero & Maurizio Di Fulvo Group e con Renzo Ruggieri alla fisarmonica. Antonella Ruggiero: voce; Maurizio Di Fulvo alla chitarra; Renzo Ruggieri alla fisarmonica; Ivano Sabatini al basso; Walter Caratelli alle percussioni.
La vedi sul palco, e ti chiedi perché mai lo “star system” italiano sia così ingrato nei confronti dei suoi gioielli più preziosi. Un’interprete come Antonella Ruggiero, in altri lidi sarebbe osannata e proposta in ogni occasione. Noi siamo felici di averla potuta ascoltare in questa domenica e di aver goduto di una voce che dal vivo raggiunge vette inimmaginabili dai comuni mortali. Sembra che anche questo luogo così affascinante abbia aspettato lei per offrire una notte finalmente dolce, non fredda, con una luna da milleunanotte, che ha colpito la stessa Ruggiero. Dai brani più recenti ai cult del passato, fino a canti popolari italiani e stranieri come Tumbalalaika (cantata anche nella Sinagoga di Berlino) Antonella delizia il nutrito pubblico accorso, con un concerto raffinato, coadiuvata da musicisti di alto livello, con la chicca di Renzo Ruggieri, grande fisarmonicista. Il bis, con Ti sento, richiesto a gran voce dal pubblico (e non previsto in scaletta), fa schizzare tutti in piedi in una interminabile ovazione. Un privilegio da raccontare, esserci stati. Quanta bellezza, Antonella!
Giudizio: La voce di Antonella è fuori dal comune, unica. Ancora oggi, forse, inarrivabile.Chapeau!
Ultima tranche del Festival, dall’11 al 15 agosto. Si ricomincerà con il grande Ambrogio Sparagna e la grande tradizione della musica e dei balli popolari.
Paolo Leone