“Irrelevant Pieces Tetralogy”, questo il nome dell’ultimo progetto dei “My Gravity Girls”. Un progetto, non un disco, visto e considerato che qui di dischi ce ne sono quattro, accomunati però tutti dal punto di vista concettuale. Quattro capitoli (detti “volumi”) con la quale la band ci parla della ricerca di un senso nella vita, senso che però non viene trovato fino in fondo, regnando infine così il vuoto. È la vita quella che si racconta in questi cd, una vita composta da speranza, amore… anche dalla morte, la morte del vuoto a causa del quale non si può giungere a una risposta certa e queste diverse tematiche sono espresse anche con differenti sonorità, a volte più contemplative, a volte più dure, andando così dal folk all’alternative rock.
Di questi quattro volumi il primo è decisamente quello più intimo e tenue, con tematiche nostalgiche e che hanno a che vedere con ricordi allo stesso tempo vicini e svaniti e intimi sentimenti. Da questa dolcezza si giunge poi alla rabbia e all’aggressività, che si avvisa nel volume due, in cui esiste una ricerca di ribellione a una realtà dalla quale si cerca di fuggire. Nel terzo ritorna la speranza, si ricomincia a sognare e a credere in un mondo migliore, mentre nel quarto si giunge alla risoluzione finale, arrivando a un equilibrio instabile, che costringe ad abbandonare i sogni a favore di una realtà che non possiamo comprendere nella sua interezza.
È la speranza che accomuna tutti i volumi, che si tratti di una speranza ottimistica o di perdita di speranza, speranza cantata sempre con una profonda dose di malinconia.
Stefano Duranti Poccetti