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“Il migliore dei mondi possibili”. Omaggio a Voltaire

Data:

Dal 2 al 6 novembre 2016 al Teatro Filodrammatici di Milano

Una regia impegnata, quattro brave attrici, di cui due, Simona Arrighi e Sandra Garuglieri firmano la messa in scena, che vestono i panni di altrettante cortigiane/attrici al servizio di una fantomatica “Madame”, non riescono a farci appassionare completamente alla loro storia, responsabile in parte una drammaturgia ridondante di simboli, riferimenti storici, politici, filosofici, che prende ispirazione dal Candide di Voltaire, e che si sviluppa un po’ confusamente e senza un vero fuoco drammatico, come un esercizio di ribellione contro chi, non si sa. Alla fine ci sorge la domanda : “ne valeva la pena?”.
Forse varrebbe la pena leggerci o rileggerci il famoso testo che Voltaire scrisse nel 1759, e che sta a metà strada tra un racconto filosofico e un romanzo di viaggio e di formazione, con l’intento di criticare, secondo i principi della ragione illuministica, la massima ottimistica per cui “tutto è bene”. Candide è una risposta razionalistica alle superstizioni e agli anatemi che vedevano nel terremoto che aveva distrutto quattro anni prima la città di Lisbona, un piano divino per salvare l’umanità.
E alla luce di quello che in questi giorni sta succedendo in Italia, e la quasi identica demenziale teoria uscita dalle onde di Radio Maria, secondo la quale il terremoto dell’Italia centrale sarebbe l’ira divina scoppiata come risposta alle unione civili, sembra che ci sia bisogno di un po’ più di illuminismo e un po’ meno di pregiudizi. Ecco che allora Voltaire ci appare più che mai attuale.

Cercando di dare un po’ d’ordine al caos, ci rendiamo conto che le quattro donne vivono come serve consapevoli, inconsapevolmente felici in questo giardino dell’Eden, “Il migliore dei mondi possibili”, coltivando il giardino, per renderlo lussureggiante, perché così vuole la padrona. E poi, per farla contenta, inscenano le avventure di Candide. Ma quando si affacciano al di là del giardino, tutto quello che vedono è un mondo non certo migliore del loro: è sofferenza, duro lavoro, guerre, rivoluzioni, cambiamenti. Meglio la schiavitù allora? Meglio suonare da cortigiane, ma senza libertà, o rischiare di farsi tagliare la testa nella rivoluzione, là fuori? Eppure la rivoluzione arriva anche qui e Madame viene ghigliottinata lasciando le donne “orfane”: d’ora in poi saranno loro stesse a decidere, a dovere prendere responsabilità e decisioni. Ma in cambio, avranno la proprietà del giardino. Forse.
Ogni rivoluzione, in ogni epoca, ha usato bagni di sangue per affermare le proprie idee, per cambiare lo status quo, il pacifismo è solo un’utopia, proprio come quel “ migliore dei mondi possibili”.
Avremmo allora dovuto rimanere nel giardino della felicità, o disobbedire come abbiamo fatto?
Grazie Eva… senza di te non ci sarebbero stati Voltaire, de Sade, qui citato come fautore di una nuova libertà sessuale, e per il quale le cortigiane andranno a “lavorare”, la rivoluzione francese, e tutte quelle “disobbedienze” assemblate in questa storia abbastanza deludente.

Daria D.

Ispirato a Candido di Voltaire
di Magdalena Barile | regia Simona Arrighi, Sandra Garuglieri
con Simona Arrighi, Luisa Bosi, Laura Croce, Sandra Garuglieri
collaborazione al progetto Massimiliano Civica, Silvano Panichi, Francesco Migliorini
primo spettatore Massimiliano Civica| coproduzione Attodue/Murmuris
2 – 6 novembre 2016 – Teatro Filodrammatici di Milano

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