TACCO 15, LA VIOLENZA

Data:

11 dicembre 2016 al Teatro bellARTE di Torino

“Da bambina, mi piaceva leggere le fiabe, sino a un certo punto… poi incominciavo a sentire un tremito dovuto al fatto che alla fine… entrasse in scena il terribile orco. Per rassicurarmi su questo, mio padre mi stringeva forte a sé, mi accarezzava su tutto il corpo, alle volte quelle carezze mi procuravano uno strano solletico, altre m’infastidivano. All’età di quattordici anni, mio padre mi portava alla stazione ferroviaria, non quella del paese, altre. Non certo per vedere i treni, mi faceva entrare nelle latrine degli uomini e per pochi spiccioli facevo alle persone quello che mi aveva insegnato”. Su queste righe si potrebbe continuare ancora, ma sarebbe una copia di tanti altri scritti, forse è più interessante parlare della commedia “Tacco 15” di e con Bebo Storti, portata sul palco TeDaCa a Torino. Il racconto di tre storie, le quali s’intrecciano, lasciando spazio a due monologhi, consumati da una vita vissuta quasi realmente, è così quello che lo spettatore vedrà, tanto è recitato con forza e determinazione, per non dire rabbia. Conseguenza al fatto che il progetto, nato due anni fa, prendendo spunto da alcune testimonianze raccolte dal regista Bebo Storti, anni prima, ha pensato di stenderle su carta e presentare una sua prima regionale in città.

daniele_giordano_corriere_dello_spettacoloAl suo fianco la brava Francesca Giacardi, nell’interpretazione della bambina, l’adolescente e infine la donna che è diventata (senza svelarne la parte finale). Insieme, riescono a trasmettere in un tempo scenico e a fare prendere forma alla parola “orrore”, parola che fa parte del quotidiano vivere, abituati nel leggere sugli abusi (con questa parola gli addetti intendono tutto ciò che penetra nel corpo di una vittima) subiti ai danni non solo di bambine. In “Tacco 15 Non Sarai Più Sola” (questo il titolo completo della pièce), alcune delle scene potrebbero sembrare forti, ma sono smorzate da brani musicali visti in video (montaggio di Francesca Pesce). La compagnia Cattivi Maestri (SV), con una sensibilità recitativa del regista Storti e della Giacardi, tratta l’argomento in modo delicato, riuscendo a dare un senso alla storia di Gianna che potrebbe chiamarsi con tutti i nomi del calendario, poiché tante sono le vittime degli incontri clandestini, dei soprusi coatti. Senza farsi coinvolgere, pensiamo e riflettiamo su questo: le altre bimbe vivevano spensierate la loro adolescenza, lei non ricorda quella parola, perché troppo piccola, ingenua e inerme contro l’orco delle favole! Presentare un simile testo in scena per non dimenticare le vittime di questo scempio è stato apprezzato tanto quanto la recitazione. A nostro avviso abbiamo notato che “c’è troppa carne sul fuoco”, forse sarebbe meglio rivedere alcuni dettagli per alleggerire e rendere i tempi scenici più serrati e senza dovere affiancare questo spettacolo al Grand Guignol. Detto questo, la rappresentazione è piaciuta.

Daniele Giordano

Se volete contattare l’autore potete farlo a lonevolfilm@gmail.com
 con Bebo Storti e Francesca Giacardi
Montaggio video Francesca Pesce.
Compagnia Cattivi Maestri.
Una produzione della Compagnia Cattivi Maestri

 

 

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