IL prodigioso musicista Giovanni Allevi come direttore d’orchestra e pianista incanta il pubblico con il suo “Symphonic tour”

Data:

Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica. Domenica 8 gennaio 2017

Grande pomeriggio di musica classica, dopo quella di capodanno per ascoltare uno dei più talentuosi “enfant prodige” della nostra musica contemporanea: quel giovane capellone marchigiano che è Giovanni Allevi, già affermatosi in tutto il mondo con trionfali consensi unanimi. Questa di Roma, che è stata affollata in ogni settore della sala maggiore dell’auditorium Flaminio, specie la platea, rientra nella tournè e nella nostra penisola, che insieme all’altra concomitante Europa, ha organizzato per festeggiare il suo quarto secolo d’attività dal vivo. L’artista si è mostrato ai suoi estimatori in tutte e tre le sue specifiche competenze. Prima ha diretto la maestosa orchestra sinfonica italiana facendole eseguire, sotto i dettami del virtuosistico movimento della sua bacchetta, l’elegia di G. Puccini e la solenne “Semiramide” di Rossini, poi s’è esibito con le sue composizioni meravigliose e d’ampio respiro, come “Qui ed ora”, “Danza life” e “Lights of life” toccando con vellutata delicatezza i tasti del pianoforte. Egli stesso con umiltà e semplicità, con l’ansia quasi del giovane promettente che si schermisce ha guidato i fan a conoscere e gustare i singoli pezzi suonati da lui e dall’orchestra, dove dietro erano disposti gli strumenti a fiato con flauti e trombe, sassofoni, mentre davanti v’erano quelli a corda come la straordinaria arpa. In pianoforte e composizione si è diplomato con il massimo dei voti per naturale passione ed inclinazione, dopo essersi laureato in filosofia. Successivamente, dopo aver elogiato l’orchestra, ha ripreso la direzione della stessa per un “medley” giocoso delle canzoni più tradizionali di Natale tra cui “Adeste fideles” e poi congiuntamente hanno deliziato la sala, prima con la 9° sinfonia di Bethoven nota come “Inno alla Gioia”, quindi trascinandola in un ritmo scatenato con applausi fragorosi sulle modulazioni sinfoniche della sua “Prendimi”. Il suo carisma affinato dall’esperienza di giovane del nostro tempo gli ha permesso di lasciare il minimalismo dodecafonico per una forte e serrata vena armoniosa e melodica in cui il più genuino classicismo è contaminato dalla veloce e frizzante sonorità dell’oggi.

Susanna Donatelli

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati