In scena al Teatro 7 di Roma dal 24 gennaio al 12 febbraio 2017
Ferragosto. Marisa, Mirella ed Elvira sono in vacanza in una località marittima dal nome singolare, Vico Equense ed è proprio nel loro albergo che si consuma il dramma. Marisa, infatti, ha colpito a morte, o almeno crede, un cameriere credendolo un terrorista. Una girandola di malintesi e sketch divertenti sveleranno poi il grande segreto della gravidanza in vitro di Elvira e da qui si svilupperà tutta la storia. Un avvocato tartaglione, uno sceicco arabo che spunta all’improvviso, pettegolezzi e invidie tra donne contribuiranno a rendere la rappresentazione scoppiettante e originale.
Più che una vacanza, diventerà un thriller esilarante!
L’esperienza di questo trio di attrici e la loro complicità sono gli ingredienti perfetti della commedia, perché la naturalezza con cui si muovono sul palcoscenico e con cui si relazionano le une con le altre, le rende credibili e quasi abbatte la quarta parete, facendo sentire il pubblico, uno spione, in senso positivo, che origlia nella stanza adiacente alla loro, proprio dove si sviluppa la vicenda.
La semplicità della scenografia, poi, fa sì che ci si possa focalizzare meglio senza distrazioni sugli intrighi della narrazione, e questo attira l’attenzione del pubblico, curioso di scoprire cosa succederà.
Il tema importante e quanto mai attuale che emerge è legato al razzismo. Marisa infatti crede di aver sentito il cameriere dire “Allah Akbar” e invece sembrerebbe aver detto, in napoletano, “Là sta u bar”. I veri equivoci nascono proprio da qui e aprono però a valanga riflessioni anche tra Italia del Nord e del Sud e i pregiudizi che, volenti o nolenti, ancora oggi spesso ci trasciniamo. Visto sul palco, e avendo la possibilità di riderci su, sembra davvero ridicolo, ma sappiamo bene che il panico che la situazione odierna ha creato riguardo al mondo islamico sta diventando sempre più incontrollabile. Per fortuna, almeno in questa occasione, seppur nella finzione, l’amore e l’intelligenza trionfa.
Flavia Severin