La riesumazione della salma per accertamenti, il fedifrago abbandono della famiglia per una nuova felicità con una studentessa e l’usura con vendetta fisica per debiti da gioco in “Può succedere di tutto”

Data:

Al Teatro Prati di Roma fino al 29 gennaio 2017

Un capocomico ed attore d’eccelse qualità recitative diventa ancora più grande e capace di studiare la realtà del suo tempo per rendere sempre più verosimili i suoi personaggi e regalarli alle problematiche contemporanee. L’ambito di ricerca si concentra sulla famiglia del geometra meridionale Giuseppe con alcune sue ossessive fissazioni come quella di prendersi la testa tra le mani per avere ispirazioni sul da farsi, che per debiti da gioco più interessi deve al”cravattaro” Varano ottantamila euro e non sa come farla minuta fronte. A questo dilemma se n’aggiunge altro: la figlia Lucia, mandata a studiare al nord,incarnata dalla ma decisa Federica Colucci, è tornata a casa incinta d’un imprenditore ambrosiano sposato e padre Annachiara di tre eredi; si è confidata alla concreta ed intuitiva madre Giuditta, interpretata dalla dinamica Mantovani. Per Mercurio, che stenta un po’ a capire che il futuro genero sarebbe di  poco maggiore di lui. I guai aumentano ed allora ingaggia il mediocre,goffo ed alcolizzato avvocato Nicola Vinciguerra, che lavora nel retrobottega d’un cugino commerciante,per rivendicare l’eredità di una vecchia facoltosa zia che sarebbe stata circuita dalla badante per cambiare il suo testamento. Il legale, impersonato da uno stravagante Gianni Franco, va a “benzina”, nel senso che si concentra unicamente con un buon bicchiere di vino, che il povero Giuseppe gli ingurgita poco a poco per non farlo ubriacare.Giulia vuole tenere il figlio e dunque pensa di mettere i genitori di fronte al fatto compiuto scappando di casa;dove irrompe la signora Giacovazzi consorte dell’industriale che vuole pagare in contanti il suo onore,credendo che con i soldi si possa comprare tutto,perfino un aborto,speculando sulle miserie degli altri ed avendo rinchiuso il marito in convento per farlo rinsavire;l’intraprendente e pragmatica,machiavellica, dama sostenuta da un’arrogante Patrizia Santamaria nelle vesti della tradita e beffata Marianna.

_Può_succedere_di_tutto_Corriere_dello_SpettacoloPurtroppo nella dimora dell’imbarazzato tecnico sopraggiungono pure il sicario Polifemo che gli rompe un dito, ricordandogli il dovuto ed il tarchiato e bolso medico maremmano Caputo,cui dà vita Tito Manganelli, mentre il delinquente è immedesimato da Bruno Giovenale, che ha anche lui qualcosa di grosso da nascondere e che ha paura in quanto al cimitero,a dimostrazione di come superficialmente molto spesso si lavora nel nostro bel Paese, al posto della zia di Mercurio era stata riesumata la moglie del dottore che aveva avuto tre aborti spontanei ed era stata spinta a ciò dal rifiuto della maternità. Per reazione il medico s’era improvvisato come un novello Enrico Vlll e l’aveva soppressa. Per conservare il segreto ed evitare la galera era disposto a pagare profumatamente lo scambio di identità a Mercurio, con un buon anticipo che consente ai due amanti adulteri di fuggire,confermando che la differenza d’età contro i sentimenti non conta. Da qui s’innesca tutta una serie di travestimenti farseschi e spiritosi con risate a iosa,rapidi colpi di scena che sembrerebbero incanalare la commedia verso il lieto fine con la punizione casuale dei lestofanti,ma a gridare dal dolore in conclusione sarà il geometra,ragioniere “De Falco” poiché è assillato dalla mancanza di denaro aggravata dalla perduta eredità,per un altro dito spezzatogli da Alicante. Chi è costui e per il buon Giuseppe non ci sarà proprio giustizia? Non ve lo diciamo come al solito assicurando comunque che la commedia di Gravina,da egli stesso diretta è in scena al Prati divisa in 2 tempi fino al 29 Gennaio.

Susanna Donatelli

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