Roma, Teatro della Cometa. Dal 22 febbraio al 19 marzo 2017
Torna la magia al Teatro della Cometa, dal 22 febbraio fino al 19 marzo. Prestigiatori, illusionisti? No, nulla di ciò. Semplicemente, torna in palcoscenico l’arte sopraffina e senza tempo di Gennaro Cannavacciuolo, che stavolta ci presenta Yves Montand – Un italiano a Parigi. Qualcuno ha definito questo ennesimo gioiello un docu-recital, e non a torto, trattandosi della ricostruzione della splendida vita e carriera artistica di Ivo Livi (il vero nome di Montand), giovanissimo e povero emigrante da Monsummano Terme, oggi in provincia di Pistoia, in terra di Francia. Ma si può catalogare l’arte, il teatro di Cannavacciuolo? Me lo chiedevo mentre assistevo al suo ennesimo, raffinatissimo spettacolo, frutto di una minuziosa ricerca storica sulla figura di Montand, ma anche di suggestioni, di struggente poetica della vita, di ironia, di canto, narrazione, musica (dal vivo), amori, dolori e colori, tanto da stordire piacevolmente il pubblico che affollava il teatro in questa prima replica, rapito da tanta maestria. L’arte di Cannavacciuolo, forse, è come un profumo, come lo Chanel n. 5 spruzzato in sala dalla maschera Erica mente il Maestro racconta della relazione tra Montand e Marilyn Monroe.
Inafferrabile come un’essenza delicata e preziosa, la cui persistenza inebria i sensi fino al momento in cui si esce dal teatro, scaraventati nel traffico romano che non ha certo tale soavità. Entra in scena e il tempo si ferma, si è immersi in una dimensione spazio temporale indefinibile, ogni volta. E allora può portare in scena Modugno, o la storia dell’avanspettacolo italiano, o la vita di Ivo Livi detto Yves Montand, ma il risultato è sempre di altissima, inarrivabile qualità. La vita dello chansonnier e attore italo francese è riproposta in un sapiente mix di canzoni e narrazione, in prima e terza persona. Gli esordi, l’ambizione, le sue donne, il successo internazionale, l’impegno politico, il cinema, fino all’ultimo istante di vita, nel 1991. Una vita intensa, vissuta pienamente. Yves Montand – Un italiano a Parigi è anche l’occasione di scoprire quante canzoni, di cui magari non ne conoscevamo l’interprete, hanno accompagnato la nostra vita superando ogni moda. Proprio come l’arte di Cannavacciuolo, unica, della quale sarebbe opportuno clonare l’essenza del suo profumo per renderla immortale come lo Chanel n° 5.
Paolo Leone