RICONOSCERSI ISOLA di e con Antonello Cassinotti (voce e campionamenti)

Data:

Spazio Banterle, Teatro degli Incamminati, Milano, 12, 13, 14 Maggio 2017

José Saramago, premio Nobel per la letteratura nel 1998, esplora in questo lungo racconto interpretato da Antonello Cassinotti, uno e trino,  e anche quadruplo, sulla scena, l’isola sconosciuta che è il nostro inconscio, attraverso la vicenda di un uomo di cui null’altro si sa, ma si percepisce coraggioso e temerario, il quale chiede ad un immaginario Re una barca per andare alla ricerca dell’ignoto.

Il Re, come tutti i Re, non ha grandi aperture mentali, ama soprattutto essere ossequiato, diffidente e sorpreso (e arrogante)  si dice convinto che non esistano isole sconosciute: tutte sono già state conosciute. Che bisogno c’è di una barca per cercare quello che non esiste? Non sarebbe più saggio cercare le isole di cui sappiamo l’esistenza?

L’uomo, che con pazienza ha aspettato tre giorni sulla soglia delle Petizioni e non degli Ossequi d’incontrare il Re per fargli la sua richiesta, avrà finalmente la barca che ha tanto atteso per andare alla ricerca dell’isola sconosciuta, che è altro non è che se stesso.

Secondo Jung, il mare rappresenta il nostro inconscio e  noi siamo isole in quella vastità sconosciuta ma ognuno di noi almeno una volta nella vita sa che intraprenderà un lungo viaggio alla ricerca di se stesso.

Come tutti i viaggi, o come tutte le favole, la meta è lontana, e durante il tragitto ci saranno sorprese, pericoli, scorciatoie, deviazioni, fermate, burrasche, attese, magari nulla è come credevamo ma forse proprio questo è il suo fascino. Lasciare qualcosa che crediamo, o ci illudiamo che sia sicuro e andare verso l’inesplorato: questo è il Viaggio della vita. Oggi più che mai sembra che tutto sia stato già visto, conosciuto, i viaggiatori hanno lasciato il posto a turisti frettolosi e senza vera curiosità il cui unico scopo è tornare presto ai loro familiari luoghi. La paura di perdersi per poi magari  ritrovarsi  diversi da come ci aspettavamo o di trovare qualcosa che non ci aspettavamo, è un malessere comune agli uomini,  a quegli uomini che non hanno lo spirito di un Ulisse, di un Cristoforo Colombo, uomini che evitano il viaggio (dentro se stessi) per non tornare delusi.

L’uomo della storia salperà per mare/inconscio con una donna, unica a credere in lui, e che vede nel viaggio un cambiamento alla sua vita di semplice donna delle pulizie. Una notte la luna piena le illumina il volto e allora l’uomo si accorge  che è“bella”. Quella donna non è forse la sua anima?

E bello è questo racconto, un mito carico di simboli, come una favola, e della favola ha tutti gli ingredienti, il castello, il Re, l’eroe, il mare, la donna/principessa, lo ascoltiamo immaginandoci di salpare con quel pazzo temerario e ci chiediamo quante volte veramente siamo partiti anche noi alla ricerca di noi stessi. Se non l’abbiamo fatto è ora di farlo, senza paura, senza indugi. Solo osando nuove mete, si può pensare di raggiungere l’isola sconosciuta che è la nostra psiche, per capire o almeno provare a capire lo scopo della nostra esistenza.

Lo Spazio Banterle  ci propone ancora una volta uno spettacolo illuminante in un Centro  Culturale situato  non lontano dal Duomo, da poco rinnovato e molto attento alla scelta degli autori e delle drammaturgie. Uno spazio che senz’altro ha portato un interessante contributo alla vita culturale di Milano.

L’unica cosa di cui abbiamo sentito la mancanza, è stata quel telo bianco sul fondo che non prendeva mai vita, ad ogni parola ci aspettavamo di salpare, visivamente oltre che con l’immaginazione, in un mare “reale” o almeno frutto di qualche visionario pittore, fotografo, visual artist. Per completare il nostro viaggio, sarebbe stato bello.

Daria D.

RICONOSCERSI ISOLA
di e con Antonello Cassinotti
(voce e campionamenti)
Liberamente ispirato a “Il racconto dell’isola sconosciuta” di J. Saramago
produzione delleAli teatro
vincitore del bando di concorso Up_nea’12

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