Stefano Labbia, quello che sogna, quello che vorrebbe. E quello che invece… è

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Stefano Labbia, un creativo appassionato di racconti grafici e pieno di progetti…

Ciao Stefano, innanzitutto potresti presentarti brevemente ai nostri lettori?

Salve a tutti! Grazie per questa splendida opportunità! Sono un giovane autore che ama scrivere e trasmettere quello che ha dentro, quello che vede. Quello che sogna, quello che vorrebbe. E quello che invece… è.

Il racconto grafico non è un genere che va molto in Italia, secondo te perché?

In tempi non poi troppo lontani il mondo dei comics e più nello specifico dell’animazione, in Italia era legato ad uso e consumo di una fascia d’età che poteva al massimo arrivare alle scuole medie. Superato tale “range”, auto inflitto dalla società stessa, peraltro, non si era più “scusati” di tale natura e si rischiava di essere “ghettizzati” o marchiati come Peter Pan. Cosa non vera assolutamente… Credo sia un problema di cultura: l’ideale comune, nel Belpaese, quando si parla di fumetto è quello di accostare realtà come Disney o Bonelli che producono poi anche fumetti – cartoon dedicati ad adulti, per così dire. Questo atteggiamento – credenza, ovviamente – mi riferisco all’approccio dell’italiano medio al mondo dei comics e dell’animazione – ha risvolti anche sulle vendite e sulla gestione della distribuzione. Sono poche, le librerie o le biblioteche (comunali e non) che abbiano una sezione dedicata ai fumetti, ad esempio. Per inciso… Chi legge fumetti dopo i 14 anni non è un fallito.

Ti occupi di tutto? Sia di scrivere la storia che dei disegni?

No. Sia per Killer Loop’S che per Kremisi, le due graphic novel che a breve verranno pubblicate, sono affiancato alla realizzazione grafica da giovani e promettenti illustratori. In particolare le tavole che avete pubblicato sono a firma di Marco Proietto (Killer Loop’S) e Francesco Tosi (Kremisi).

Le trame delle tue opere sono molto fantasiose e si discostano dalla realtà, da dove questa esigenza di sognare?

C’è molto sogno e molta… realtà nelle due graphic. Spero di aver bilanciato le due cose. Kremisi, per via dei superpoteri presenti nel mondo di Jackson e soci, è senza dubbio più “colorita” come ambientazione. Killer Loop’S ci riporta invece alla realtà, sbattendoci in faccia i problemi cui dobbiamo far fronte quotidianamente e spingendoci a riflettere, a reagire.

Hai molti progetti in programma e anche delle possibili pubblicazioni, me ne vuoi parlare?

Volentieri! Sto cercando una produzione per uno spettacolo teatrale a sfondo sociale. Il mio primo lungometraggio, “Life Goes On”, ha attirato l’attenzione di alcune case di produzione italiane… Sinceramente spero per fine anno di entrare almeno in pre-produzione! Ho il mio primo romanzo chiuso nel cassetto che attende un editore ed una raccolta di racconti pronta ad uscire.  Il terzo libro di poesie, poi vedrà la luce a fine 2018, probabilmente, per un importante Editore italiano. Sto anche lavorando ad una serie tv originale che ho proposto a due network stranieri: entrambi hanno molto apprezzato. Sto parlando con alcune produzioni sia in USA che in Inghilterra, dato che la serie (Fear) è ambientata totalmente a Londra. E poi c’è l’idea di un documentario dedicato ad un Maestro del cinema italiano a cui sto collaborando con una bravissima ed entusiasta giovane cineasta italiana… Ed un mio documentario su un tema molto delicato che nessuno vuole affrontare. Staremo a vedere!

Stefano Duranti Poccetti

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