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Vladimir Luxuria: Il coraggio di essere una farfalla

Data:

Vladimir Luxuria nasce a Foggia il 24 giugno 1965.

Nella sua città natale comincia a organizzare feste nella prima (e unica) discoteca trasgressiva, il “Dirty Dixy Club”.

Nel 1985 Vladimir si trasferisce a Roma. Comincia la sua attività a Roma in vari locali (Piper, Parco del Turismo) e nell’87 incide un brano da lui scritto “Der Traurige” nella compilation “Hey Roma!” (Klang Records). Il 5 marzo 1993 diventa direttore artistico del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” e organizza Muccassassina, la festa alternativa più famosa in Italia E’ organizzatore e performer di tutti i “Gay Pride” dal 1994 fino al World Gay Pride Roma 2000. Dopo il 2000, l’impegno artistico e culturale di Vladimir si rivolge soprattutto al teatro, all’informazione e alla pubblicistica.

E’ protagonista di uno degli spettacoli più applauditi: “My name is Silvia”, che porta in scena la storia e la vita di Silvia Baraldini. Al teatro Argentina recita Tondelli, è protagonista in “Male di Luna”. L’impegno di Vladimir non tralascia il gusto per un teatro anche allegro e divertente: nell’ottobre 2003 recita insieme a Andrea Giuliani nella commedia “Che fine ha fatto Cenerentola?”, il “One drag show” prosegue il suo tour e sbarca allo Zelig di Milano. A partire dal 2003, Vladimir inizia a condurre le due fortunatissime trasmissioni radiofoniche su Radio Capital: “Cuore e Luxuria” e “Luxuria si sveglia a mezzanotte”, nell’ambito della quale organizza il primo festival canoro gay, lesbico e trans: il Gayfestival. Madrina delle più importanti manifestazioni Lgbt, dal Mister Gay al Festival del Cinema Gay di Torino, Vladimir non tralascia il suo impegno per i diritti civili e di cittadinanza delle persone omosessuali, impegnandosi in prima persona nei Gay Pride e sostenendo la campagna per il riconoscimento delle Unioni civili.

Questa sua sensibilità sociale porta Vladimir a collaborare con importati giornali e riviste, spaziando dalla cultura, alla politica, al costume, in una visione sempre originale e coraggiosa. Sempre in questi anni è spesso invitata come ospite al Maurizio Costanzo Show, su Canale 5. Dopo il 2000 sarà spesso ospite da Chiambretti a “Markette”, su La7.

Nel 2008 è tra i vip concorrenti del programma tv “L’isola dei famosi” di Simona Ventura (trasmesso da Rai Due): sarà proprio Vladimir ad aggiudicarsi il primo premio finale. Nel 2017 invece è opinionista per L’Isola dei Famosi, condotta da Alessia Marcuzzi ( edizione targata Mediaset)

Sei stata complice in un servizio delle Iene intitolato “Luxuria Faccia a faccia con il suo hater” in cui hai incontrato uno dei tuoi hater più assidui. Il servizio si conclude con un vostro selfie postato sui social accompagnato dalla frase «si odia quello che non si conosce». Puoi spiegarci meglio questa frase. Cosa ti senti di dire a chi sparge odio sul web.

La mia convinzione è che si odia ciò che non si conosce che poi è alla base del pregiudizio come concetto. In questo caso il protagonista è stato un giovane ragazzo che ha passato gran parte della sua gioventù a insultarmi sul web, invece di cercarsi una fidanzata o fare sport, trasformando il web da rete Internet a rete fognaria. Ho capito che questi “odiatori” se vogliamo tradurre il termine hater, sono degli sfigati e non hanno gli attributi per dire le cose in faccia e sfogano le loro frustrazioni sul personaggio noto di turno, dato che non sono di certo l’unica ad essere vessata. A telecamere spente ho avuto modo di parlare con questo ragazzo e mi ha confessato di avere mille problemi, solo che invece di risolverli lui veicola tutto il suo odio su di me.

Hai parlato a proposito del “ caso Insinna” dicendo che ci sono anche altri professionisti della tv a trattar male sarte, autori e truccatori ed hai anche speso parole molto gentili verso tuoi colleghi, ma com’è Vladimir con gli assistenti ai lavori?

Guarda le giornate “no” le abbiamo tutti noi, quando mi capitano sono più silenziosa e meno sorridente rispetto al mio solito ma non penserei mai di prendere a parolacce e insultare la gente che sta facendo semplicemente il proprio lavoro. Io non sopporto quelli che perché sono famosi devono trattare male gli addetti ai lavori. Se dovessi essere testimone di una cosa del genere io reagirei.

All’ultimo pride di Latina ha fatto discutere uno striscione con su scritto “W la F***” , si è parlando di Omotransfobia. Tu che idea ti sei fatta a riguardo?

Hanno fatto un omaggio alle lesbiche, forse dimenticano che al Gay pride ci sono tantissime lesbiche che organizzano e che partecipano all’evento. A parte questo, io direi << Viva la donna>>, perché una donna non va circoscritta al solo organo genitale, la donna è cervello, è sensibilità, la donna deve essere rispettata e non deve essere trattata male. Se poi vogliono tenere questo linguaggio, l’anno prossimo per essere coerenti metteranno uno striscione con su scritto “W il C***”.

E’ da poco uscito il tuo libro “ Il coraggio di essere una farfalla”: sulle grandi questioni “transgeniche” del nostro tempo. Come mai hai scelto la farfalla come animale? Che rappresenta per te…

La farfalla rappresenta la libertà, la trasformazione siccome da bruco diventa farfalla. Vola e si nutre di luce, di fiori e di profumi ed è per questo un animale straordinario.

Sarai la prossima madrina del Siracusa Pride 201C’è chi confina il pride a una manifestazione a cui prendono parte solo persone Lgbt, nello spot del Siracusa pride oltre ad evidenziare le bellezze della Sicilia, tu inviti a tutti di partecipare. Come mai nel 2017 c’è ancora cosi tanto astio nei confronti di questo tipo di evento?

Niente di più sbagliato. Basta venire a uno dei nostri pride per vedere al nostro fianco i nostri amici, i nostri parenti e i nostri colleghi di lavoro ed anche persone che non conosciamo personalmente ma che condividono le nostre battaglie e credono nell’uguaglianza. Questa è la dimostrazione che non è più una battaglia solo nostra ma che è una condivisa da tutti quelli che credono alla libertà di poter amare serenamente.

Sei recentemente stata opinionista all’Isola dei famosi. Quest’anno è stato criticato il cast per avere nomi non troppo famosi e dunque poco noti.  Cosa diresti a chi ha attaccato cosi il reality

Io li ringrazio siccome se mancano le critiche ad una trasmissione come un reality penso che possiamo metterci pure una saracinesca e farlo chiudere prima di partire perché sono fondamentali a creare le giuste dinamiche. Senza le critiche e un po’ di battibecco moriremmo tutti di noia.

Hai preso parte a due puntate di Furore sulla Rai. Come vivi questa nuova onda della televisione italiana di far rivivere vecchi programmi con nuova ninfa vitale?

Sono programmi estivi, programmi anguria, programmi spensierati, con tanta musica e tante canzoni. Sai, non bisogna pensare che uno tiene la televisione accesa concentrandosi su ogni minimo particolare, si tiene la tv accesa anche solo per svagarsi un po’ dai ritmi frenetici, cosi diventa un modo per passare il tempo. Non sempre si possono trovare format nuovi e dunque riciclare format già esistenti può essere un’ottima soluzione.

Marco Assante

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