Datele un paio di tacchi (preferibilmente alti, possibilmente altissimi), un palo e il resto lo farà lei. Uno spettacolo da rimanere a occhi spalancati. Una sensualità che spazzerà via ogni pregiudizio sulla Pole Dance, una disciplina che in Italia sta prendendo sempre più piede alla faccia di chi aveva (o magari ha, ancora) giudizi e pregiudizi su uno sport che è al tempo stesso atletico e femminile. Tania Morini ha avuto due meriti: avvicinarsi alla disciplina ormai una decina di anni fa e trasformarla da hobby a lavoro. Da passione a full time. Lei è una delle poche insegnanti certificate di Pole Dance in Italia, classificatasi a ridosso della top ten nei Campionati italiani 2016 e 2017, un concentrato di bellezza e talento che in quel di Milano trasmette a tante ragazze e donne la sua stessa passione. Naturalmente, continua ad essere una performer, incantevole da ammirare in tutta la sua sensuale elasticità. “E’ iniziato tutto per caso: mi mancava la ginnastica artistica, il mio grande amore di quanto ero bambina. Così, dopo aver visto una ragazza che si esibiva in Pole Dance, mi ci sono avvicinata ed ora… eccomi qua! Ad insegnarla, a trasmettere gli elementi cardine di uno sport straordinario”. Il suo punto di riferimento è la palestra “The Pole Show” a Rozzano, ma la Pole Dance l’ha portata in giro per l’Italia e per l’Europa. Per dimostrare, sempre e comunque, che con un paio di tacchi e un palo si balla e si trasmette femminilità senza scadere nel volgare.
E, infatti, oggi la Pole Dance è diventata un’autentica mania in Italia…
Sempre più persone si avvicinano a questo sport, che è il giusto mix per tenersi in forma e per allenarsi più volte a settimane. Certo, se vuoi salire al livello agonistico e professionistico, devi allenarti e far emergere le tue doti fisiche. Dipende come ciascuno vuole interpretarla.
Serve, comunque, fisico tonico.
I muscoli sono fondamentali per riuscire a lavorare in modo veloce e per tenere le pose. Il mio fisico, 163 centimetri per 51 chilogrammi, ha il pregio di essere forte ma flessibile. Ecco, la flessibilità è fondamentale: senza quella, non si riesce a trasmettere femminilità in ciò che si fa.
Tu sei una ragazza femminile?
Voi che ne dite? Ho anche scelto la specialità Exotic della Pole Dance, quella che si esegue con i tacchi. E mi piace mostrare agli altri quello che faccio: per questo, ho aperto un mio canale Youtube in cui trovate qualcosa di veramente interessante. Provate a darci un’occhiata…
Dicevamo che tutto è iniziato quasi per caso.
Sì, da piccola ho sempre praticato Ginnastica artistica. Amavo lo sport, l’ho sempre coltivato. Poi, uno spostamento in una città nuova mi ha fatto perdere le amiche di sempre. Ho smesso e mi sono lasciata catturare dalla Pole Dance.
E questo hobby si è fatto sempre più serio.
A tal punto da diventare il mio lavoro. Oggi posso dire di essere una Pole Dancer professionista e vedo davanti a me una carriera… in crescita. Sono ambiziosa, ma penso sia giusto esserlo.
Come sono le tue giornate?
Molto semplici e… ripetitive! Mi alzo e vado in palestra, per allenarmi o per insegnare. E al pomeriggio, stessa cosa, fino a sera tardi. Ma questa routine è per me motivo di grande gioia: faccio ciò che amo, vivo in un ambiente che mi regala straordinarie emozioni.
Come si diventa Pole Dancer professionista?
Facendo tanta fatica! Dedicandosi a questa disciplina senza guardare l’orologio, con cervello e dedizione.
E, naturalmente, c’è spazio anche per l’agonismo.
Gareggiare fa parte di questo mondo. Io ho avuto la fortuna di vincere la prima gara in assoluto a cui partecipavo, il Modena Pole Dance Contest di qualche anno fa. Poi sono arrivata fra le migliori 15 ai Campionati italiani di Pole Dance, nella top five al Pole Art Italy. E come non ricordare il quarto posto alla Exotic Generation Italy nella categoria Trick, dove mi sono anche portata a casa il primo premio del pubblico. Insomma, mi sono tolta delle belle soddisfazioni anche qui…
Anche se ora la tua vocazione vira verso l’insegnamento.
Sì, perché oggi più che mai c’è bisogno di personale certificato e qualificato che si avvicini alle nuove leve. Purtroppo in Italia si sta assistendo a questo fenomeno: sempre più scuole, sempre più allieve e sempre meno insegnanti di livello alto. È un peccato…
C’è qualcuno a cui devi dire grazie?
Al mio fidanzato, per lo straordinario lavoro di preparazione che quotidianamente mi fa in palestra. Seguitelo sulla sua pagina Facebook “JobLife Personal Trainer”! Dico grazie a tutte le mie allieve, anche grazie al loro entusiasmo trovo ogni giorno la voglia di mettermi in gioco e fare fatica. Grazie alla scuola in cui lavoro, la “The Pole Show” di Rozzano… Venite a trovarmi!
Luca Fina
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