“Il Canzoniere” di Giuseppe Sanfilippo

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Se è vero che la poesia racconta l’animo umano, la poesia di Giuseppe Sanfilippo racconta di un uomo morbido, femminile, accogliente che sa riconoscere la meraviglia di un mondo tutto da scoprire, di vera bellezza. Un uomo nuovo che nulla a che vedere con il già passato modello di mascolinità con fondamenta di comando e competizione, un uomo che sa essere “entrambe le facce” di un’energia che ruota e si trasforma di volta in volta, femminile, maschile, se stesso, così come il momento lo richiede.

Una poesia che ti rapisce, la sua, per la sua melodia tutta verso l’amore, la gratitudine, la totale accettazione di ciò che c’è, “non so più quanto è importante ormai scalare la montagna” come a lasciare andare le attese e  seguire il sentiero sconosciuto.
“Lasciati toccare dai tuoi dolori, prendili per mano” in un verso rivolto a quel voto di accoglienza e di fiducia. Un uomo che in fondo sa e ci invita a guardarci dentro il cuore, dove“troverai il senso e la pace interiore”.

La voce poetica di Giuseppe è semplice, comprensibile anche da chi fa fatica ad affacciarsi a questo mondo fatto di parole invisibili, versi taciuti, strofe spezzate, melodie dissonanti, contraddizioni, significati crepuscolari. Una poesia che va dritta al segno, senza deviazioni, che traduce ciò che sente senza orpelli, mezze misure, lasciando il posto a quello che è l’amore.

E tutto questo suo ardire nasce e cresce attraverso di Lei. Lei, invisibile creatura “che percorre quell’arcobaleno” che un giorno rincontrerà per camminare insieme “su campi di garofani rossi”. Un amore intenso, che grida con la voce del cuore, che incarna e trasforma in un canto poetico.
Un amore vivo, “l’amuri è desiderare di regalr il mondo alla tua Dea del cuor” “l’amuri è sentir il suono delle onde del mare sognando ancora una promessa d’amore in questa vita”. Un amore autentico che sprofonda nell’amata, riconoscendola come la musa ispiratrice d’ogni respiro poetico. Un amore che vive in ogni suo verso, che lo fa scivolare in quello che amo definire “angolo di pace” un dolce approdo in cui abbandonarsi dolcemente.

Lui dice di non essere un poeta per me lui è poesia, “un uomo che ama questa vita difficile, amara, ma anche bella, un uomo che scrive a cuor aperto i suoi momenti del cuore”, io aggiungerei, che osa e si offre al lettore con grande sensibilità e presenza.

Fiorinda Pedone

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