“MALEINDIRIZZATA”. Tra west e sentimento

Data:

Al Teatro dell’Angelo di Roma, fino al 26 novembre 2017

Per il secondo appuntamento stagionale della sua dodicesima edizione con lo slogan: ”Il teatro per chi ama il teatro” approfondendo lo spazio del palcoscenico nel suo valore assoluto e con la trasmissione degli argomenti attuali, non trascurando la tradizione della memoria del nostro Paese; il regista Antonello Avallone ha scelto un testo poco noto di Joe Borini. In questo ci si ricollega alla fine dell ’800 allorchè gli avventori del saloon ed i cercatori di ricchezza si recavano all’ovest per trovare l’oro e lì avevano scontri con gli indiani od  i mandriani di cospicui allevamenti bovini ed i cow-boys. Uno di costoro con la sua fattoria isolata è Henry Wilson che vive come un eremita con il suo cavallo e cane,dopo chè gli era morta la sorella ed il suo proprietario terriero gli aveva rubato la preziosa fortuna mineraria. A sconvolgere siffatto quieto isolamento di Henry, interpretato con straordinaria caricatura istrionica dallo stesso Avallone, arriva una dolce fanciulla, vestita da bianca viaggiatrice di impronta signorile con i suoi bagagli, incarnata da Gaia De Laurentiis con impeccabile humour signorile portata lì per sbaglio d’omonomia dal cocchiere, che l’ha scambiato per colui che risiede al di là del deserto del Nevada e che essendogli deceduta la moglie, ha bisogno di chi l’assista. Tra i due,dopo i reciproci sospetti e malintesi dell’inizio presto chiariti, con ferimento involontario di lui al braccio e dei suoi animali, comincia a sorgere una spontanea simpatia nel giro di tre giorni e così Henry sente a poco a poco sciogliersi la sua burbera corteccia quando ella palesa la sua gentilezza e nobiltà d’animo, rammentando d’aver accudito le sue tre sorelle, ma d’essere rimasta nubile in quanto non richiesta: le reciproche sventure, affinità e lo spirito comprensivo, faranno si che l’incontro fortuito,come il poema di Lancillotto e Ginevra, nel 5° canto dell’inferno di Dante,diventi Galeotto e che i due cuori frementi pulsino all’unisono e nessuno dei due possa rinunciare all’altro. La baracca, con l’amaca, stufa, suppellettili, bottiglie di whiskey e fucile a pallettoni diventi il loro regno d’amore od alcova. L’interno semplice ed essenziale della casetta del Far West ed i costumi da fine XIX secolo sono di Red Bodò. Lo spettacolo prosegue fino al 26/11.

Susanna Donatelli

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